La Nuova Sardegna

Sassari

Pronte le ruspe per i chioschi abusivi

di Salvatore Santoni
Pronte le ruspe per i chioschi abusivi

Il Comune ha pubblicato una manifestazione d’interesse da 60mila euro per la demolizione delle strutture non in regola

04 ottobre 2017
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SORSO. Il Comune prova a rimettere in moto le ruspe. Archiviato l’appalto deserto dello scorso anno, l’amministrazione comunale di Sorso ha pubblicato una nuova manifestazione di interesse per la demolizione dei chioschi abusivi di Platamona. Le ditte sono state invitate a proporre la loro candidatura per la rimozione delle strutture. Sul piatto ci sono lavori per 60mila euro.

Male la prima. Alla fine dello scorso anno l’amministrazione comunale aveva tentato la strada dell’intervento sostitutivo per buttare giù i chioschi considerati a vario titolo abusivi. Si è trattato di una procedura negoziata che si è chiusa nel peggiore dei modi: deserta. Infatti, alla gara sono state invitate cinque ditte – tutte oltre i confini della Romangia – scelte dall’elenco degli operatori depositato nell’ente, ma nessuna di loro aveva risposto alla chiamata. Il Comune ha quindi girato la patata bollente alla Prefettura, facendo presente che non poteva far fronte all’intervento sostitutivo.

Nuovo bando. Ieri il settore Manutenzioni ha pubblicato una manifestazione di interesse per tentare un nuovo affidamento della rimozione forzosa dei sei baretti abusivi che sorgono lungo la fascia costiera di Platamona. «Era stata fatta la comunicazione alla Prefettura dicendo che nessuno aveva partecipato alla prima gara – spiega il primo cittadino, Giuseppe Morghen – e poi da quel momento non abbiamo avuto alcuna risposta». Di qui la decisione – se non l’obbligo di legge – di dare corso alle ordinanze di demolizione non eseguite. La procedura selettiva per le ditte prevede una serie di interventi di rimozione quantificati in 60mila euro. E il termine di presentazione delle offerte è fissato alle 12 del 31 ottobre 2017.

Le demolizioni. Nel piano di demolizione previsto dall’amministrazione comunale sorsense compaiono sei strutture – la stragrande maggioranza tutt’ora aperte al pubblico – per le quali già nel 2016 è stata tentato, senza successo, l’affidamento dei lavori di demolizione. Le ruspe sono quindi previste al secondo pettine, nel chiosco di Gavino Carmelo Pilo; al quarto pettine, dove sorse il Wave rider cafè di Alessandro Pambieri; al sesto pettine, invece, i chioschi abusivi sono due: uno è quello del titolare Salvatore Giacomo Mallao; l’altro è il Dolce vita di Gavino Usai. Nell’elenco c’è anche La Vozza di Mario Doneddu, che si trova all’ottavo pettine. In questo caso la situazione della struttura è molto più aggrovigliata: c’è da considerare il pericolo da dissesto idrogeologico a causa della foce del fiume Silis. Chiude la lista il chiosco Pedi freddu, di Anna Sanna, la struttura nel parcheggio antistante il lido di Sorso.

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