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«Un patrimonio archeologico ancora da valorizzare»

«Un patrimonio archeologico ancora da valorizzare»

PORTO TORRES. Valorizzare il patrimonio di Turris Libisonis e soprattutto cominciare a gettare le basi per la futura nascita del parco archeologico gestito dal Comune di Porto Torres. Due richieste...

05 ottobre 2017
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PORTO TORRES. Valorizzare il patrimonio di Turris Libisonis e soprattutto cominciare a gettare le basi per la futura nascita del parco archeologico gestito dal Comune di Porto Torres. Due richieste che sono contenute nell’interrogazione presentata dal consigliere di Autonomia Popolare, Alessandro Carta, per stimolare l’interesse del sindaco Sean Wheeler e dell’amministrazione pentastellata alla ricerca di investimenti pubblici che permettano di rendere sempre più accessibile e importante l'intero complesso archeologico di via Ponte Romano. Gli introiti derivanti dalla bigliettazione relativa alle visite nell’Antiquarium Turritano e alle aree archeologiche di Turris Libisonis – che ricadono su terreni di proprietà del Comune – sono infatti di competenza del Ministero. E questo fatto genera chiaramente un mancato introito, secondo Carta, che potrebbe e dovrebbe essere reinvestito per ammortizzare le spese sostenute dal Comune nel servizio di manutenzione affidato periodicamente alla società in house Multiservizi o per potenziare i servizi e l'attrattività dell'area stessa, anche in sinergia con le stesse attività ministeriali. Il raggiungimento di un modello di sviluppo sostenibile anche in ottica turistica deve quindi passare obbligatoriamente attraverso la promozione del patrimonio archeologico turritano, che con le sue attrazioni rappresenta uno dei siti di maggior interesse dell'intero Mediterraneo.

«Tra i principali doveri dell'amministrazione vi è quello di individuare, adottare ed istituire gli strumenti necessari al raggiungimento degli obiettivi di utilità pubblica – ricorda il consigliere -, e vorrei sapere dal sindaco se ritenga opportuno prendere i necessari provvedimenti per valorizzare il nostro patrimonio, in un momento in cui le risorse locali diventano sempre più ristrette». (g.m.)

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