La Nuova Sardegna

Sassari

Emergenza scuole in Sardegna, sono vecchie e poco sicure

di Silvia Sanna
Un crollo al liceo Dettori di Cagliari nel 2013
Un crollo al liceo Dettori di Cagliari nel 2013

Niente certificazioni antincendio e piani d’evacuazione. Incidenti in aumento 

06 ottobre 2017
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SASSARI. Alcuni dirigenti scolastici si sono dovuti arrendere: i loro istituti non avranno mai la certificazione incendi perché la situazione non è sanabile. Significa che l’elenco delle prescrizioni non rispettate è talmente lungo che dal punto di vista economico converrebbe buttare giù gli edifici e ricostruirli. Nel frattempo quegli stessi istituti – in molti casi farciti di amianto nei tetti e nei muri – continuano ad accogliere gli studenti. Il quadro desolante è racchiuso in una percentuale: appena il 19% degli istituti scolastici dell’isola può esibire il certificato antincendio rilasciato dai vigili del fuoco. Nell’elenco non figura un altro stabile strettamente collegato al pianeta istruzione: l’ufficio scolastico provinciale di Nuoro, l’ex Provveditorato, in cui tre piani su quattro sono stati dichiarati inagibili proprio per la presenza di amianto.

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Scuole insicure. A fotografare la situazione sarda all’interno del panorama nazionale, è il XV report di Cittadinanzattiva che ha esaminato nel dettaglio la situazione in 142 istituti, di cui un centinaio nella provincia di Sassari. Ma i dati sono stati incrociati con altri forniti dal ministero dell’Istruzione e dall’Inail. Viene fuori l’immagine di una scuola in difficoltà, che nonostante le buone cose realizzate (e molte altre in corso) grazie al progetto regionale iscol@, non riesce a superare il gap legato alla presenza di troppi edifici vecchi, costruiti in assenza di rigide normative in materia di sicurezza. Quasi il 40 per cento delle scuole ha più di 45 anni: sono state costruite prima del 1971, quando il certificato d’agibilità non era obbligatorio. Oggi, secondo il report, un terzo degli istituti non lo possiede. E solo il 45 per cento può esibire il certificato di collaudo statico. Ma le carenze non finiscono qui: appena il 43 per cento delle scuole ha un piano di gestione del rischio alluvione e solo il 66 per cento dichiara di essere in grado di affrontare una emergenza: significa che in un terzo delle scuole isolane, nel caso si verifichi la necessità improvvisa di allontanare studenti e docenti, non ci sarebbe un protocollo da seguire.

Le carenze. Dall’amianto sul tetto alle manichette non a norma, senza dimenticare le barriere architettoniche ancora presenti in troppe scuole. Tra i 1739 edifici scolastici isolani, appena il 12 per cento è stato costruito dopo il 1991 sulla base di normative per la sicurezza stringenti. La maggior parte delle scuole, realizzate molti anni prima, convive con impianti elettrici non a norma e con situazioni di grave deficit dal punto di vista della tutela della salute, della qualità e, dell’accessibilità degli spazi, in troppi casi insalubri e invivibili. Dal report di Cittadinanzattiva, che a livello nazionale stabilisce che in 1 istituto su 4 piovono calcinacci, viene fuori che in Sardegna appena il 52 per cento ha un impianto elettrico conforme, solo il 33 per cento un impianto elettrico di sicurezza e la rete degli idranti è presente in 61 scuole su 100: significa che nelle rimanenti 39 in caso di incendio ci si troverebbe in grave difficoltà. Non solo: in una scuola su tre mancano le porte anti panico e appena il 57 per cento ha le scale antincendio. Il 24 per cento, infine, non ha fatto niente per limitare i disagi legati alla presenza di barriere architettoniche: in una scuola che vede aumentare il numero di ragazzi portatori di handicap – in molti casi fisico – le barriere continuano a rappresentare un grosso problema.

Gli incidenti. Il mancato rispetto della normativa di sicurezza è spesso all’origine degli incidenti che si verificano a scuola. Il numero è altissimo: 2132 in un anno, che corrisponde a più di 10 al giorno calcolando 200 giorni di lezioni. Nel totale degli incidenti, sono più numerosi quelli che hanno come vittime gli alunni (1750) rispetto agli insegnanti (382). Per quanto riguarda gli studenti, quasi sempre protagonisti sono maschi, al contrario tra i docenti gli incidenti capitano più spesso alle donne.

Allarme crolli. Nel 2017 l’unico caso si è verificato a Oristano, quando il 26 marzo un pino nel cortile della scuola dell’infanzia in via Campania si è schiantato al suolo. Era domenica per fortuna, la scuola era chiusa e il cortile era deserto. Cittadinanzattiva mette in fila i crolli a livello nazionale: 44 in un anno, con 6 feriti. È stato l’anno peggiore dal 2013 per numero di episodi. Complessivamente negli ultimi 4 anni in Italia si sono verificati 156 crolli che hanno causato 24 feriti tra studenti e personale. La Sardegna è stata fortunata, perché anche nell’ottobre 2016, quando cedettero due metri quadrati di controsoffitto nell’istituto comprensivo Borgona a Porto Torres, la scuola era deserta. Stessa fortuna nell’aprile 2015, quando si schiantò al suolo il tetto della ludoteca di Magomadas: due ore dopo calcinacci e mattoni sarebbero piovuti sulla testa di almeno 20 persone.

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