La Nuova Sardegna

Sassari

Ex Isola, caos sui locali in affitto a Porto Cervo

Il materiale accatastato nel padiglione ex Isola di Porto Cervo
Il materiale accatastato nel padiglione ex Isola di Porto Cervo

Gruppo di artisti denuncia: abbiamo pagato 15mila euro per un immobile in pessime condizioni

10 ottobre 2017
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. È uno degli spazi ex Isola che la Regione sta cercando da tempo di vendere ma i tentativi sinora non sono andati a buon fine. Nonostante la location prestigiosa, la sottopiazza delle Chiacchiere a Porto Cervo, quei 300 metri quadrati faticano a trovare un nuovo padrone. Hanno invece trovato un affittuario l’estate scorsa. Si tratta di un gruppo di artisti e artigiani riuniti nell’associazione “Botteghe e dimore”.

Rappresentante del gruppo e coordinatrice degli eventi la signora Ignazia Stefania Usai, sarda residente a Pisa da una vita. È stata la signora Usai a firmare il contratto con la Regione, «rappresentata dalla dottoressa Sabina Bullitta del servizio demanio patrimonio e autonomie locali di Olbia Tempio». Il contratto prevedeva l’utilizzo dei locali, che avrebbero ospitati una mostra curata da vari artisti, dal 1 luglio al 31 agosto 2017.

La signora Usai, che ha chiesto la restituzione dell’importo pagato con una lettera all’assessorato regionale al Turismo, denuncia di avere trovato i locali in pessime condizioni. «Quando sono andata a visionare l’immobile mancava la corrente elettrica e i locali erano pieni di mobili e calcinacci. Mi era stato assicurato che tutto sarebbe stato rimesso in ordine. Mi sono fidata e il 25 giugno ho firmato il contratto».

Queste le condizioni: 15100 euro per due mesi di affitto – di cui 9mila subito e il saldo entro il 7 luglio –, più 1600 euro di condominio. A carico dei locatari una assicurazione sull’immobile oltre che le spese per la corrente elettrica. «Il 28 giugno siamo arrivati per prendere possesso dell’immobile e abbiamo trovato una situazione inimmaginabile. Calcinacci, sporcizia, fili elettrici scoperti, rifiuti accatastati, mobili vecchi e un terribile odore di umidità. Molti artisti alla vista di tutto ciò si sono tirati indietro e hanno rinunciato a fare la mostra. Io e altri siamo andati avanti e abbiamo ripulito come meglio abbiamo potuto. Abbiamo anche ridipinto le pareti, ma l’odore di umidità è rimasto».

La mostra non è andata bene «perché i visitatori si lamentavano per le cattive condizioni dei locali». Il gruppo di artisti, anche a causa delle defezioni, non è riuscito a versare il saldo in tempo ma solo a piccole rate. Ora “Botteghe e dimore” che denuncia anche di avere pagato in sole due mesi l’importo annuale di condominio, chiede i soldi indietro. La Regione non ci sta, sostenendo che la pulizia dei locali spettava agli affittuari. La parola – è quasi scontato – passerà ai legali.
 

In Primo Piano
L’incidente

Scontro frontale sulla Sassari-Olbia, cinque feriti in codice rosso

Le nostre iniziative