La Nuova Sardegna

Sassari

Piana di Chilivani, stagione irrigua da dimenticare

di Barbara Mastino
Piana di Chilivani, stagione irrigua da dimenticare

Ma i vertici del Consorzio di Bonifica pensano già al futuro Si interverrà per eliminare le perdite e aumentare le scorte

13 ottobre 2017
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OZIERI. Una stagione irrigua davvero da dimenticare quella che si avvia a conclusione nel comprensorio del Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna. La siccità l’ha fatta da padrona, e già ad agosto l’ente si è visto costretto prima a razionare e poi a tagliare del tutto i rifornimenti di acqua nelle campagne della Piana di Chilivani. Nulla si è potuto fare davanti a un periodo estremamente siccitoso, che ormai si protrae da oltre otto mesi, aggravato da temperature elevatissime che hanno costretto gli agricoltori a un utilizzo abnorme di acqua per l’irrigazione e per l’abbeveraggio degli animali.

«Abbiamo invitato i consorziati a un utilizzo razionale dell’acqua nel territorio della Piana di Chilivani – dice il presidente del Consorzio Diego Pinna – ma nonostante ciò la soglia del consumo è stata superata di oltre 5 milioni di metri cubi rispetto alle altre stagioni (13 milioni negli anni scorsi a fronte dei 18 della stagione in corso). I provvedimenti adottati purtroppo non hanno sortito gli effetti sperati e debbo dire che ci aspettavamo un po’ più di collaborazione da parte dei consorziati. Ma evidentemente le esigenze aziendali erano tali da non poter adempiere all’invito da noi rivolto».

Quello che fa maggiormente pensare è che all’inizio dell’anno, mesi prima dell’inizio della stagione irrigua, le abbondanti nevicate avevano riempito del tutto la diga del Lerno, ma poi si è stati costretti a svuotare l’invaso per non superare la soglia consentita di 34 milioni di metri cubi. Acqua gettata via ma che poi, con il protrarsi della siccità, è venuta a mancare alle campagne, ma che si sarebbe potuta salvare se la capienza dell’invaso fosse stata superiore, come da anni il consorzio richiede.

«Oggi e più che mai necessario – dice quindi il presidente Pinna – arrivare a una sintesi che possa soddisfare l’esigenza di dover eseguire nel minor tempo possibile i lavori che porterebbero alla massima capienza l’invaso del Lerno di Pattada, come noto attualmente fermo sulla soglia di 34,60 milioni, mentre nella piena efficienza potrebbe contenere oltre 70 milioni di metri cubi d’acqua. In tal senso abbiamo avuto ampie assicurazioni da parte dei vertici dell’ente gestore della diga, Enas, che gli studi e i lavori preliminari si stanno completando e che a breve il tecnico incaricato dalla Regione indicherà i lavori necessari per sanare la criticità». Occorre anche riparare le numerose perdite: ma per questo sono finalmente in arrivo i 200 mila euro, sollecitati dal Consorzio da oltre due anni, necessari per eliminare le perdite presenti nella rete di adduzione che dalla diga porta l’acqua nella piana di Chilivani, dove negli ultimi mesi sono stati persi oltre tre milioni di metri cubi d’acqua.

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