La Nuova Sardegna

Sassari

I minatori chiedono aiuto al prefetto

di Luca Fiori

Gli operai di Olmedo incontrano sul tetto del Duomo i lavoratori ex Ati Ifras. Il rappresentante del Governo: «Non siete soli»

15 ottobre 2017
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SASSARI. Arriverà a Roma la vertenza dei minatori di Olmedo che da oltre un mese stanno occupando la miniera per chiedere che la Regione trovi una soluzione alla lunga agonia del giacimento di bauxite. La promessa è arrivata ieri mattina dal prefetto di Sassari Giuseppe Marani che ha ricevuto in piazza d’Italia una delegazione di lavoratori con gli elmetti e le tute arancioni che insieme ai sindacalisti hanno riferito al rappresentante del Governo sulla situazione nel sito minerario e della loro condizione attuale.

Il prefetto ha ascoltato con attenzione quanto riportato dai rappresentanti dei lavoratori, dimostrando di conoscere bene la situazione e acquisendo dettagli utili per monitorare il proseguo della vertenza. Marani ha poi dichiarato la propria disponibilità a dialogare con le istituzioni preposte con il fine di individuare, al più presto, una soluzione positiva per i minatori e il giacimento di Olmedo.

La giornata sassarese dei minatori era iniziata presto ieri mattina, con la visita ad “alta quota” ai lavoratori ex Ati-Ifras, che sul tetto del Duomo hanno piazzato da una settimana il loro presidio per un’altra vertenza.

L’incontro fra i due presìdi di protesta unisce simbolicamente due vertenze fondamentali per il territorio: le tute arancioni di Olmedo che da oltre un mese stanno occupando la miniera di bauxite e i lavoratori ex Ati-Ifras, fino al 31 dicembre scorso impiegati come manutentori nei vari siti del parco geominerario, che aspettano che il piano di ricollocamento proposto dalla Regione qualche giorno fa diventi operativo, e chiedono che non lasci fuori nemmeno una persona delle 520 collocate in disoccupazione da nove mesi. La delegazione di minatori salita sul tetto del Duomo era guidata dai segretari generali della Filtcem Cgil Femca Cisl e Ugl Chimici, Gianfranco Murtino, Luca Velluto e Simone Testoni. Dopo aver portato la solidarietà ai lavoratori in cima alla cattedrale di San Nicola, operai e sindacalisti si sono incamminati verso piazza d’Italia per l’incontro in prefettura. Ma prima dei saluti hanno strappato una promessa: «presto verremo in miniera per ricambiare la visita - hanno detto gli ex lavoratori Ati-Ifras - e assieme, se non ci saranno risoluzioni positive uniremo le forze per farci sentire in maniera univoca». I lavoratori ex Ati-Ifras resteranno sul tetto del Duomo almeno fino al 6 novembre, quando alla Regione è previsto un nuovo vertice per definire gli ultimi aspetti della vertenza. I minatori attendono invece un incontro congiunto con gli assessori al Lavoro Virginia Mura e all’Industria Maria Grazia Piras per chiedere che la Regione intervenga per assicurare un sostegno economico in attesa che l’attività in miniera possa ripartire. Infatti è del tutto improbabile che il giacimento di bauxite possa riaprire entro l’anno, e i 28 minatori che stanno occupando il sito perderanno la copertura degli ammortizzatori sociali a fine dicembre. I sindacati chiedono agli assessorati un rapido confronto per provare a mettere in campo delle soluzioni che possano garantire un futuro agli operai senza più mobilità.



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