La Nuova Sardegna

Sassari

Sindacati in piazza, ma i ricordi non bastano

di Gianni Bazzoni
Sindacati in piazza, ma i ricordi non bastano

Il nord Sardegna ha una storia centenaria di lotte operaie ma da anni attraversa una crisi drammatica

15 ottobre 2017
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SASSARI. Il nord Sardegna è un territorio che ha fatto la storia delle lotte sindacali e non è un caso se a Sassari esiste una Camera del lavoro - come quella della Cgil - che ha superato i 100 anni di attività. Da qualche tempo le battaglie si sono affievolite, si è creato un solco profondo tra la base e il sindacato più in generale che sconta le difficoltà stratificate a livello nazionale. Così le vertenze, le lotte per la tutela dei diritti essenziali sono scivolate indietro, con titoli da serie B. Lo smantellamento di fabbriche e aziende, di attività solide che non sembravano avere una scadenza scritta, hanno fatto salire le percentuali dei disoccupati, hanno tolto speranze ai giovani e oscurato il futuro di chi è ancora troppo giovane per andare in pensione e troppo avanti negli anni per cambiare in corsa e inventarsi un nuovo lavoro. La situazione è di vera emergenza ma la parola lavoro resta scritta in coda nelle agende istituzionali, tanto che anche i progetti pronti (dopo un lungo ed estenuante iter) restano bloccati. Le bonifiche nell’ex Petrolchimico di Porto Torres, per esempio, viaggiano con un ritardo che fa paura; in tutti i settori c’è un vuoto che lascia segni profondi e i settori cosiddetti alternativi non danno garanzie di continuità che vadano oltre i mesi estivi. Per non parlare di porto di Porto Torres e aeroporto di Alghero, dove si registra un andamento a elastico che trascina più indietro che avanti. Si conquista una cosa e se ne perdono due.

Ieri mattina piazza d’Italia è stata una delle tante nel panorama nazionale dove Cgil, Cisl e Uil si sono ritrovate per sostenere le proposte unitarie sulla legge di bilancio nazionale. Per parlare di pensioni, di dare lavoro ai giovani, per difendere l’occupazione. Non c’era tanta gente ma era solo un presidio. I lavoratori hanno perso la voglia di lottare, hanno smesso di essere quell’esempio di mobilitazione che proprio in piazza d’Italia ha portato manifestazioni simbolo (come dimenticare le gru della Geco Meccanica nel salotto buono della città). E una domanda è sorta spontanea ai manifestanti: perché il presidente della giunta Pigliaru (con parte della giunta) che era a Sassari per inaugurare Promo Autunno non ha trovato un attimo per spostarsi lì dove due vertenze si sono unite, quella dei minatori degli ex Ifras? Non c’erano nastri da tagliare ma si respirava aria di tristezza per il lavoro che non c’è.

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