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Il ritratto deleddiano di Biasi? Una copia eseguita dall’autore

Il ritratto deleddiano di Biasi? Una copia eseguita dall’autore

OZIERI. Un evento nell’evento questa sera nella pinacoteca Giuseppe Altana, dove nel corso della manifestazione “Siamo come canne al vento, serata con Grazia Deledda” sarà esposto un quadro di...

20 ottobre 2017
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OZIERI. Un evento nell’evento questa sera nella pinacoteca Giuseppe Altana, dove nel corso della manifestazione “Siamo come canne al vento, serata con Grazia Deledda” sarà esposto un quadro di Giuseppe Biasi raffigurante la scrittrice premio Nobel. La presenza del quadro, andato perduto per decenni e ritrovato nel 2009, era stata annunciata qualche giorno fa, ma nel frattempo lo studio sul dipinto è proseguito e sono emerse altre importanti novità.

Dalle ricerche è emerso infatti che si tratta della copia (realizzata dallo stesso autore) del ritratto della Deledda eseguito da Biasi nel 1905 pubblicata una prima volta dal grande maestro sassarese per l’“Avanti della Domenica” del mese di febbraio. Mai restituita dalla redazione, l’opera - una ben nota tempera su cartoncino (30 x 40) - fu replicata da Biasi nel 1913 per la Mostra della Secessione romana tenuta a Roma in concomitanza con l’uscita di “Canne al Vento”, la più celebre opera della scrittrice nuorese. Nella mostra romana le tre opere del maestro Biasi, tra le quali anche questo ritratto che sarà esposto oggi a Ozieri, figurarono al fianco dei opere di Gauguin, di Van Gogh, di Klimt, di Matisse, di Balla, di Boccioni e di tanti grandi artisti della scena europea.

Per lo stile, il ritratto di Grazia Deledda si inquadra con gli altri cartoni di disegni esposti nel 1905 nella mostra di caricature di tipi e le personalità cittadine - la prima personale di Biasi, non ancora ventenne e al suo esordio assoluto - che fu esposta al Politeama Verdi di Sassari. Nel frattempo la Deledda, pur essendo ancora lontana dal Nobel, era già una sorta di mostro sacro, e ritrarla rappresentò senza dubbio un compito impegnativo. Perduta per anni, l’opera fu ritrovata nel mercato nazionale dell’arte ed è ora parte di una collezione privata sarda. Quella di oggi a Ozieri è la prima esposizione pubblica dopo il rinvenimento e dopo 104 anni dalla mostra del 1913. (b.m.)

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