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Sassari

il progetto 

Dieci “barconi” galleggianti a un chilometro dalla costa

Dieci “barconi” galleggianti a un chilometro dalla costa

SASSARI. Dieci moduli galleggianti lunghi 15 metri e larghi 8, ancorati a un chilometro e mezzo dalla costa tra l'Argentiera e Porto Palmas. In grado di produrre energia elettrica dalle onde. Questo...

23 ottobre 2017
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SASSARI. Dieci moduli galleggianti lunghi 15 metri e larghi 8, ancorati a un chilometro e mezzo dalla costa tra l'Argentiera e Porto Palmas. In grado di produrre energia elettrica dalle onde. Questo il progetto presentato al ministero delle infrastrutture e dei trasporti dalla Ten Project, ditta specializzata nei servizi integrati per energie da fonti rinnovabili e infrastrutture con sede a San Giorgio del Sannio, nel Beneventano, tra i leader nazionali nel settore della generazione di energia off-shore.

La zona proposta dalla Ten Project è di 54mila metri quadri, a circa un chilometro e mezzo di distanza dalla costa, in una conca sabbiosa di 40 metri di fondo. Il progetto di massima prevede l'installazione di dieci moduli galleggianti lunghi 15 metri e larghi 8 ancorati al fondo e dotati di corpi morti oscillanti e turbine da 100kw, che a regime dovrebbero produrre 1 Mw di energia. I moduli, secondo quanto assicura la Ten Project, che ha fatto installazioni simili anche in luoghi di grande pregio turistico come Pantelleria, non sono assolutamente impattanti. Spuntano dall'acqua poco più di un metro e, secondo le simulazioni, non sarebbero visibili dalla spiaggia dell'Argentiera, per la copertura di un promontorio roccioso, e solo parzialmente visibili da Porto Palmas e dall'affaccio al mare all'ingresso del borgo minerario.

Lo «scarico a terra» dell'energia è previsto tramite cavi sottomarini che raggiungeranno una cabina di distribuzione costruita sulla la costa, collegata sulla linea esistente a quella di Palmadula, con il benestare dell'Enel che sarebbe già arrivato.

La "wave farm" potrebbe essere solo la prima di una serie. Il tratto di costa di fronte a Capo Argentiera sarebbe infatti uno dei più redditizi del Mediterraneo, sia per il moto ondoso costante, presente in tutta l'area nord ovest, sia per la facilità di accesso a terra dei cavi di collegamento, che secondo il progetto saranno contenuti in un hub centrale sotterrato un metro sotto il fondale, in un canalone sabbioso che collega l'area individuata alla riva.

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