La Nuova Sardegna

Sassari

Ex colonia campestre il “piano” di rinascita rifiutato dal Comune

di Vincenzo Garofalo

Presentato un progetto per creare uno spazio culturale Palazzo Ducale ha però posto condizioni troppo pesanti

27 ottobre 2017
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SASSARI. Per far risplendere l’ex colonia campestre di via Savoia, in parte rimessa a nuovo dal Comune con 270mila euro e poi lasciata in mano ai vandali e ridotta a discarica, c’era un progetto di tre ragazze sassaresi che avrebbe trasformato l’ex asilo e il giardino circostante in uno spazio culturale aperto alla città.

Un progetto che all’inizio dell’estate era entrato fra i quindici finalisti del bando nazionale “Culturability - rigenerare spazi da condividere” promosso dalla Fondazione Unipolis, per sostenere progetti culturali innovativi ad alto impatto sociale. Il programma, chiamato Ex-Col, era stato creato e cesellato da Paola Maniga, Laura Fois, e Claudia Muresu.

Un “sogno” che aveva ottenuto il sostegno di una rete di partner pronti a dare il loro contributo: Arts Tribu, Rumundu, Eba Giara, 4 Cani per strada, Tamalacà, Lifely, Abinsula, InveloVeritas, FabLab Sassari, UfaFabrik di Berlino.

L’unico a non crederci e a voltare le spalle al progetto all’ultimo momento era stato proprio il Comune di Sassari. A poco è valso il sesto posto conquistato al bando della Fondazione Unipolis, con tanto di “Menzione speciale della Direzione generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, che ha assegnato a Ex-Col il premio di 10.000 euro.

Per Palazzo Ducale non era abbastanza. La Giunta comunale accoglieva il progetto, ma poneva condizioni insostenibili: con una delibera concedeva l’ex asilo in gestione all’Ex-Col, ma a patto che i gestori si impegnassero a ristrutturare l’ex asilo vandalizzato a proprie spese, a provvedere alla manutenzione dei giardini e a pagare un affitto a partire dal terzo anno di gestione.

Solo per le spese di ristrutturazione dell’ex asilo semi distrutto dai vandali dopo che il Comune ci aveva speso 270 mila euro per rimetterlo a nuovo, sarebbero stati necessari tra i 25 mila e i 40 mila euro, secondo le stime richieste dal gruppo di Ex-Col. A queste condizioni il progetto si è per forza di cose arenato, con il risultato che due bandi del Comune per la gestione dell’ex asilo sono andati deserti e che nel frattempo l’area di via Savoia è diventata una discarica a cielo aperto.

La palazzina liberty che in passato ospitava l’asilo è diventata lo svago dei vandali: finestre rotte, porte divelte, muri imbrattati.

E il progetto che avrebbe trasformato il sito nella prima community hub della Sardegna è finito in un cassetto.

Il tetto dell’ex asilo avrebbe dovuto ospitare un cinema, concerti e programmazione culturale, mentre gli spazi interni sarebbero stati utilizzati per offrire un doposcuola creativo, corsi di formazione per artisti e attività educative per giovani.

Tutto sarebbe diventato in spazio ibrido, trasparente, volto a trasmettere agli abitanti nuovi modi di fruizione della cultura, del teatro, della fotografia, dell’innovazione sociale.

Tutto, invece, è rimasto abbandonato, distrutto, inutilizzato.

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