La Nuova Sardegna

Sassari

Premiato l’edicolante memoria storica e amico della stazione

Premiato l’edicolante memoria storica e amico della stazione

Una targa a Carmine Addonizio, salernitano di ottant’anni Hall piena per festeggiarlo: la sua è una presenza fissa 

30 ottobre 2017
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Per tantissimi sassaresi è il signor Carmine. Lui, Carmine Addonizio, è lo storico edicolante della stazione ferroviaria. Ottant’anni, in pensione da venti, è ancora una figura presente per quanti acquistano giornali e pubblicazioni, accanto al figlio a cui ha passato l’attività. Non si è mai distaccato definitivamente dalla sua edicola e ogni mattina amici e clienti possono continuare a fare una chiacchierata con lui, come ai vecchi tempi.

A questo salernitano di origini abbruzzesi, schivo ma cordiale, che nella hall ha visto passare, in oltre cinquant’anni di lavoro, migliaia e migliaia di passeggeri e conosciuto un pezzo importante del passato della città e dei suoi trasporti, l’associazione Amici della stazione di Sassari ieri ha conferito il premio “Un amico della stazione di Sassari 2017”. Una targa e una pergamena gli sono stati consegnati «con pronfonda gratitudine» dal presidente del comitato promotore del premio, Leonardo Marras ( ideatore dell’iniziativa insieme con gli ex ferrovieri Pino Farris e Pierino Fulgheri) e dal presidente del consiglio regionale, Gianfranco Ganau. La motivazione: per avere «da oltre cinquant’anni custodito un luogo storico della città di Sassari».

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:site:1.16060922:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.16060922:1653424858/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

Un applauso scrosciante ha salutato la consegna del riconoscimento a Carmine Addonizio, che ha ringraziato con parole sobrie, come è nel suo carattere, la platea di amministratori cittadini, ferrovieri e “tifosi” venuta a salutarlo e a condividere con lui quella gioia. Un pubblico che ha festosamente riempito l’ingresso della stazione, ripopolandola in un momento, per i trasporti del Sassarese, non certo facile. Verificabile anche nell’afflusso sempre meno numeroso al luogo, a cui ha contribuito la chiusura del bar tabacchi che calamitava clientela anche dal di là dei viaggiatori.

Il presidente del consiglio regionale Ganau ha parlato degli sforzi fatti per dotare Sassari e l’isola intera di una rete ferroviaria più efficiente e moderna, e anche lui ha ribadito la necessità di incentivare il trasporto sui binari chiudendo con l’augurio: «Spero che la stazione sassarese ritrovi la frequentazione del passato».

A vedere quel capannello di gente i viaggiatori (pochi) che lo hanno incrociato si sono chiesti se fosse in atto uno sciopero. «No, è una festa», gli è stato risposto.

E davvero lo è stata. Dopo gli onori di casa fatti da Leonardo Marras che ha passato il testimone del premio al Dopolavoro ferroviario augurando che tanti altri “amici della stazione” possano essere premiati in futuro, a rendere frizzante l’atmosfera hanno contribuito Eugenio Cossu, amministratore di Grimaldi Sardegna, portotorrese o meglio sussinco di scoglio, come lui stesso si è definito,, e il giornalista Cosimo Filigheddu. Con gustosi ricordi degli anni della metà del secolo scorso, quando la stazione la frequentavano studenti provenienti da tutto il circondario, quando ci trovavi le carrozze con i cavalli e gli “abusivi”, e matriarche con le lunghe gonne nere. Del passato rimane, ha ricordato maliziosamente Filigheddu, la linea Sassari-Cagliari. «Stesse caratteristiche, le attuali, rispetto a quelle di quando venne inaugurata, nel lontano 1880».
 

In Primo Piano
La polemica

Pro vita e aborto, nell’isola è allarme per le nuove norme

di Andrea Sin
Le nostre iniziative