La Nuova Sardegna

Sassari

Assalto armato in tabaccheria, un arresto

di Salvatore Santoni
Assalto armato in tabaccheria, un arresto

Sorso, fermato dai carabinieri un disoccupato 46enne che abita a poca distanza dal luogo della rapina

31 ottobre 2017
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SORSO. Svolta decisiva nell’inchiesta sulla rapina alla tabaccheria di Sorso del 12 ottobre. Ieri mattina i carabinieri - che hanno lavorato senza sosta - hanno eseguito un ordine di custodia cautelare disposto dal gip di Sassari, Giandomenico Mura, nei confronti di Francesco Delrio, 46 anni di Sorso, ritenuto responsabile dell’assalto a mano armata consumato nelle scorse settimane nell’esercizio commerciale al centro della città. L’uomo è accusato dei reati di rapina pluriaggravata e lesioni personali. Nell’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Maria Paola Asara, è stato decisivo il lavoro investigativo dei militari della stazione di Sorso guidati dal comandante Alessandro Masala che - a tempo di record - hanno ricostruito la dinamica della rapina raccogliendo «gravi e inequivocabili indizi di colpevolezza».

L’assalto. La rapina era scattata poco dopo le 7 del mattino del 12 ottobre. Un uomo col volto coperto da una calzamaglia si era presentato di fronte a Giuseppe Schintu, il titolare della tabaccheria di corso Vittorio Emanuele, puntandogli contro un coltello da cucina. Il malvivente era poi passato dietro al bancone per affondare le mani nella cassa, che conteneva poche centinaia di euro. Nella rivendita erano poi arrivati Mario e Giuseppe Conti, padre e figlio, che appena varcato l’ingresso si erano ritrovati faccia a faccia con il rapinatore. Ne era nata una colluttazione durante la quale proprio il giovane, nel tentativo di difendersi, aveva ricevuto dal rapinatore quattro coltellate alle gambe. Il malvivente era riuscito a divincolarsi scappando con un bottino di circa 150 euro. Le indagini. I sospetti degli inquirenti si erano concentrati attorno alla figura di Francesco Delrio fin dalle prime ore successive alla rapina. Soprattutto dopo che i militari hanno potuto visionare le immagini delle telecamere delle attività commerciali attorno alla tabaccheria, che invece non era dotata di un impianto di videosorveglianza.

Gli inquirenti hanno ricostruito la dinamica dell’assalto a mano armata anche grazie alle testimonianze del titolare della tabaccheria e dei due clienti. Inoltre, nella tabaccheria sono stati raccolti degli oggetti personali che il rapinatore aveva perso durante la colluttazione.

In sostanza i carabinieri di Sorso hanno messo in fila, in pochi giorni, una serie di elementi ritenuti schiaccianti per accertare la responsabilità di Francesco Delrio. Come? Documentando, anche grazie alle riprese delle telecamere, la dinamica dell’evento e circoscrivendo in maniera puntuale l’ingresso nella tabaccheria e la via di fuga percorsa dal rapinatore. In altri termini, i militari hanno messo insieme un quadro indiziario solido, fatto di «inequivocabili e concordanti indizi di colpevolezza» che sono stati pienamente condivisi dall’autorità giudiziaria, e cioè prima dalla Procura, che ha richiesto al giudice le misure cautelari, e poi dal gip, che ha firmato l’ordinanza di custodia in carcere.

Il blitz. Il blitz è scattato all’alba di ieri mattina, quando i carabinieri si sono presentati davanti alla porta dell’abitazione del 46enne, che si trova al centro della città, a poche centinaia di metri dalla tabaccheria dove un paio di settimane fa si era consumata la rapina. I militari hanno esibito l’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice e l’uomo non ha opposto resistenza all’arresto. Dopo le formalità di rito, l’uomo è stato immediatamente trasferito nel carcere di Bancali a disposizione dell’autorità giudiziaria che ha emesso la misura cautelare.

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