La Nuova Sardegna

Sassari

Ploaghe, il nome di una via a una donna da ricordare

di Mauro Tedde
Ploaghe, il nome di una via a una donna da ricordare

Il Comune partecipa al progetto regionale “Toponomastica al femminile” Ricerca degli studenti per individuare i talenti e i meriti non ancora riconosciuti

01 novembre 2017
2 MINUTI DI LETTURA





PLOAGHE. Il Comune di Ploaghe è stato selezionato per la partecipazione al progetto “Toponomastica al femminile” inserito nel programma operativo della Commissione regionale per la realizzazione della parità fra uomini e donne. Il progetto è finalizzato a valorizzare e far conoscere il contributo offerto dalle donne alla costruzione della società. Il bando della Regione era destinato al finanziamento dei Comuni con una popolazione inferiore ai cinquemila abitanti in collaborazione con le scuole secondarie di primo grado. Con questa iniziativa, di ricerca e azione, la commissione pari opportunità intende in pratica riportare alla luce le tracce della presenza femminile nella storia e nella cultura dei territori coinvolti. L’iniziativa, una volta avviata, coinvolgerà le scuole di otto Comuni, uno per ogni vecchia provincia, che intendono portare avanti un percorso di ricerca che possa far emergere la memoria di tre donne che si siano distinte per il loro contributo e non abbiano ricevuto il giusto riconoscimento dalla propria comunità. Alla fine del percorso il Comune di Ploaghe si impegnerà quindi a individuare un simbolo cui intestare la memoria di almeno una delle tre donne prescelte, ad esempio una strada, una piazza o altro. Per l’assessora alle Pari opportunità del Comune di Ploaghe Maria Grazia Medde si tratta di un progetto molto importante «che servirà per focalizzare l’attenzione sulle problematiche di genere cui siamo molto attenti». Dello stesso parere il sindaco Carlo Sotgiu che ha aggiunto: «Vorremmo cogliere l’occasione, attraverso la ricerca da parte delle scuole, per riscoprire quelle figure femminili che hanno contribuito a dare lustro al nostro paese ma che non hanno ricevuto adeguati riconoscimenti». La discriminazione di genere infatti non si limita al dato quantitativo. Le poche strade intitolate a donne sottolineano, oltre la scarsa presenza femminile all’interno del sapere scientifico, anche una precisa volontà di circoscrivere l’ambito di eccellenza delle donne alle sole sfere tradizionali: religiosa, materna, di cura e sostegno. Degne di memoria sono infatti soprattutto sante, beate, martiri, religiose legate a comunità monastiche o aristocratiche benefattrici. Importante è comunque che siano ragazzi e ragazze ad approfondire e a riflettere su questi temi perché da loro deve nascere quel cambiamento culturale necessario al raggiungimento di una reale equità di genere.

In Primo Piano
La siccità nell'isola

Acqua, bacini a secco in Sardegna: partono i razionamenti

di Salvatore Santoni
Le nostre iniziative