La Nuova Sardegna

Sassari

Accordo sulla chimica verde Psd’Az e Pd: «Lasciati fuori»

di Gavino Masia

I segretari sardista e dem protestano: «In consiglio comunale non è mai arrivata una bozza» Mercoledì l’assessora regionale all’Industria Piras inconterà i sindacati nazionali e territoriali

05 novembre 2017
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PORTO TORRES. Mercoledì alle 17 l’assessora regionale all’Industria Maria Grazia Piras ha convocato un incontro con le organizzazioni sindacali – nazionali e territoriali – per una consultazione sul redigendo Accordo di programma quadro che modifica il protocollo sulla chimica verde siglato nel 2011. Un documento che parla degli investimenti che si dovrebbero realizzare all’interno del sito industriale di Porto Torres, dunque, mai comparso all’interno delle commissioni consiliari neanche per una eventuale lettura. In una situazione di grande emergenza occupazionale che vive purtroppo la città, viene difficile capire perché la politica locale non voglia affrontare da protagonista gli investimenti che si svolgono sul proprio territorio, che rappresentano da vicino il presente e futuro di una comunità in costante caduta libera. Sull’argomento ha diffuso una nota la segreteria cittadina del Psd’Az. «Oggi l’assemblea civica turritana viene sistematicamente esclusa dalle fasi decisionali di un accordo che avrà le sue ripercussioni quasi esclusivamente nella nostra città – dice la segretaria Ilaria Faedda – e del progetto della chimica verde se ne parla dappertutto tranne che nel consiglio comunale: la maggioranza pentastellata, infatti, ha sempre evitato di assumere una posizione chiara sul futuro della nostra area industriale».

I Quattro Mori ritengono inconcepibile che ancora non sia stata consegnata la bozza del protocollo in discussione ai consiglieri comunali, coloro che hanno maggior titolo nel fornire gli indirizzi di pianificazione e programmazione della riconversione industriale di questo territorio. «Ricordiamo inoltre che il consiglio comunale – aggiunge la segretaria sardista –, con una nostra mozione ha diffidato il sindaco dal firmare documenti che non siano stati preventivamente vagliati dal consiglio stesso. E lo ha impegnato a non firmare nessun protocollo d’intesa se prima non si faceva chiarezza sugli impegni assunti da Eni: deve essere certo l’investimento dei 230 milioni di euro, a suo tempo destinati alla costruzione della centrale a biomasse, in opere da farsi sul nostro territorio». Che l’attuale amministrazione sia “distratta” sui contenuti dell’Accordo di programma quadro lo pensa anche la segreteria cittadina del Pd. «Mi rincresce e mi preoccupa constatare quanto sia stata assente e distratta la maggioranza pentastellata - attacca il segretario Gian Mirko Luiu - su temi di sviluppo per il nostro territorio: mai un’iniziativa pubblica o istituzionale e tanto meno un interesse palese nella ricerca di soluzioni e proposte da suggerire alla Regione e al Governo. Eppure uno dei soggetti firmatari di quell'accordo è proprio il Comune di Porto Torres, che in questa importante partita oggi non riesce ancora politicamente a dire la sua e cosa ancor più grave non ci prova minimamente a farlo».

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