La Nuova Sardegna

Sassari

Comignoli a parete nelle case di Ploaghe: «Subito verifiche»

di Mauro Tedde
Comignoli a parete nelle case di Ploaghe: «Subito verifiche»

Le chiedono gli ambientalisti del Grig a Comune e Provincia. «Scarichi di fumi ad altezza d’uomo, è tutto regolare?»

07 novembre 2017
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PLOAGHE. «Ricordate le belle casette con i comignoli sul tetto che durante l’inverno sbuffano e portano il fumo dei camini verso il cielo? Ebbene, non sono più di moda, almeno non a Ploaghe. Negli ultimi anni, i nostri paesi hanno iniziato a rifarsi il look e la modernità prevede che le canne fumarie spuntino dalle pareti laterali delle abitazioni, talvolta ad altezza d’uomo e a ridosso di strade e marciapiedi». A parlare è Stefano Deliperi del Gruppo di Intervento Giuridico onlus che, con una nota, denuncia una situazione segnalata da molti abitanti di Ploaghe preoccupati per gli effetti che le emissioni potrebbero avere sulla salute pubblica. «Ma il rifacimento del look è autorizzato? E, soprattutto, garantisce la salubrità dell’aria che si respira?», si domanda l’associazione ambientalista. Che cita la normativa in materia (D.P.R. 26 agosto 1993, n. 412, come integrato dal D.L. 4 giugno 2013, n. 63 convertito con legge 3 agosto 2013, n. 90 e dal d. lgs. 4 luglio 2014, n. 102), normativa che stabilisce che gli impianti termici installati successivamente al 31 agosto 2013 devono essere collegati ad appositi camini, canne fumarie o sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione, con sbocco sopra il tetto dell’edificio alla quota prescritta dalla regolamentazione tecnica vigente, salvo deroghe nei casi espressamente previsti dalla legge. Deroghe ammesse quando si sostituiscono generatori di calore individuali che risultano installati in data antecedente al 31 agosto 2013 e che prevedono lo scarico a parete. Oppure quando la realizzazione di una canna fumaria è incompatibile con le norme di tutela degli edifici oggetto dell’intervento, adottate a livello nazionale, regionale o comunale. O ancora, se il progettista attesta l’impossibilità tecnica a realizzare lo sbocco dei fumi sopra il colmo del tetto.

«Ricordiamo – precisa inoltre Deliperi – che l’art. 674 c.p. punisce chiunque nei casi non consentiti dalla legge provoca emissioni di gas, di vapori o di fumo, atti a offendere, imbrattare o molestare persone».

Pertanto l’associazione Gruppo d’Intervento Giuridico ha inoltrato una specifica richiesta di informazioni a carattere ambientale e di adozione degli opportuni provvedimenti al Comune di Ploaghe, al Corpo forestale e di vigilanza ambientale e alla Provincia di Sassari affinché vengano effettuati gli opportuni accertamenti finalizzati a verificare se i lavori siano stati eseguiti a regola d’arte e come tali siano stati conseguentemente validati, al fine di prevenire eventuali emissioni nocive in atmosfera tali da costituire pericolo per la salute umana o per la qualità dell’ambiente auspicando, insieme ai cittadini di Ploaghe, un solerte intervento da parte delle autorità competenti, a tutela dell’ambiente e della salute pubblica.

Le osservazioni fatte dal Gruppo di Intervento Giuridico inquadrano una situazione comune a molti piccoli centri e ai centri storici. C’è l’anziana signora che sostituisce il vecchio camino con la stufa a pellet, o chi ha comprato la caldaia a gas. E lo scarico lo installa a parete. Se nei termini di legge, questo è da verificare.

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