La Nuova Sardegna

Sassari

Torre meteo, al via la demolizione

di Luigi Soriga
Torre meteo, al via la demolizione

È alta 100 metri verrà demolita martedì alle 12,30 con micro-cariche. L’abbattimento della ciminiera prevista a febbraio 2018

07 novembre 2017
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SASSARI. La prima a venire giù, questa mattina, sarà la torre meteo, quella struttura in ferro che svetta a 100 metri. Una specie di Torre Eiffel sulla spiaggia di Fiume Santo. Invece la condanna a morte della mega ciminiera, la struttura di calcestruzzo di 150 metri, che per anni ha sbuffato fumi neri per il Golfo dell’Asinara, invece è fissata per il 9 febbraio del 2018.

Gli occhi, da oggi, dovranno abituarsi a queste assenze. Torre e Ciminiera rappresentano dei menhir piantati sul mare a ricordare un’industria che ormai appartiene al passato.

Stamattina la torre si piegherà su se stessa in pochi secondi, collassando e scomparendo per sempre dall’orizzonte di ogni sguardo.

La strada che porta alla centrale termoelettrica è stata interdetta al traffico già ieri sera, e lo stesso vale per lo specchio di mare di fronte.

Tutte le procedure sono rigorose e ben scandite, così come si usa per i condannati a morte. Ore 7,30 verrà consegnato l’esplosivo alla ditta Tecnomine, che si occuperà di gestire la detonazione. Ore 9 verranno allestite le barriere che dovranno contenere la dispersione delle polveri derivanti dall’esplosione. Alle 11 tutto il personale addetto alla sicurezza dovrà allontanarsi dall’area e posizionarsi a debita distanza. Alle 11,15 verranno collegate le cariche e stese le linee di tiro. Infine tre squilli di tromba e alle 12,30 i tre chili e mezzo di esplosivo verranno fatti brillare. Ciminiera addio.

Il progetto di demolizione parla di condizioni di assoluta sicurezza. E dopo le iniziali perplessità, a quanto pare Regione, Arpas e anche Comune di Sassari si sono decisamente rasserenati. Dovrebbe succedere esattamente questo: l’esplosione interessa una piccola parte della base della torre. Nel momento in cui la stabilità di appoggio sarà compromessa, la torre si ribalterà e cadrà al suolo. Si solleverà della polvere, ma trattandosi di ferro non c’è pericolo di inquinamento. Ma la “scelta esplosiva” e la soluzione delle micro-cariche non ha entusiasmato comunque gli ambientalisti. Il botto, conviene ricordarlo sempre, avverrà a ridosso di un’area sic e a poche miglia dall’area marina protetta dell’Asinara. Quindi c’è massima attenzione per ogni possibile dispersione di materiale inquinante. E questa allerta sarà ancora maggiore quando si passerà alla demolizione ben più impegnativa della ciminiera di calcestruzzo. La Ep Fiume Santo nella sua relazione tecnica afferma la totale assenza di amianto nei giunti. L’amianto si trova solo nelle guarnizioni delle portine di accesso ai ballatoi interni della ciminiera, che verranno rimossi prima della detonazione. Però c’è sempre una quantità di fuliggine accumulata nella base della torre, e durante l’esplosione bisognerà fare in modo che i materiali non vengano dispersi. Altra grande incognita riguarda i serbatoi (K 19.1, K 19.2, K 19.3 e BM 002) che si trovano in area soggetta a sequestro giudiziario. Il vero inquinamento del sottosuolo probabilmente insiste proprio in questa porzione. Tuttavia la demolizione non è stata ancora autorizzata dal magistrato.

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