La Nuova Sardegna

Sassari

«Servono più controlli e illuminazione»

di Luca Fiori
«Servono più controlli e illuminazione»

I commercianti della via chiedono un sistema di videosorveglianza: «La sera qui la gente ha paura»

09 novembre 2017
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SASSARI. Chiedono più controlli, soprattutto nelle ore serali, sognano un sistema di videosorveglianza che li possa proteggere dai malintenzionati e rimpiangono i tempi in cui la presenza del cinema Ariston, chiuso nel 2011, teneva in vita tutte le attività della zona e garantiva un via vai continuo di persone fino a tarda sera.

I commercianti di Viale Trento da qualche anno non si sentono più protetti e la rapina di due sere fa, messa a segno da due malviventi a metà pomeriggio al titolare del Compro Oro, conferma che la zona ora è meno sicura.

«Credo che sia giunto il momento che il Comune prenda in considerazione l’ipotesi di installare un sistema di videosorveglianza - spiega Massimiliano Puddu titolare della tabaccheria - perché la sera questa zona è diventata pericolosa. Io sono pronto, se gli altri commercianti fossero d’accordo e se il Comune ci desse l’autorizzazione, a quotarci e installare delle telecamere a nostre spese. Per ora le ho installate all’interno e all’esterno della mia attività - conclude - perché senza non mi sentirei per niente al sicuro». Il colpo di lunedì sera è solo l’ultimo di una serie di episodi preoccupanti che negli ultimi mesi avevano fatto salire il livello di guardia tra residenti e commercianti. «A luglio - racconta Patrizia Ruggiu titolare della tintoria - avevano provato ad aprirmi il negozio, ma forse erano stati disturbati. Mi sto attivando per installare le telecamere - conclude - la sera quando finisco tardi ho paura e sono costretta a chiudermi a chiave».

Appena tre settimane fa il colpo era riuscito invece al bar caffetteria Ariston, attiguo al cinema chiuso più di sei anni fa. I ladri erano entrati proprio dall’ingresso principale della storica sala cittadina e aveano portato via cioccolatini, dolciumi, bevande e il portafogli del titolare. «Purtroppo lo avevo dimenticato dentro il bar insieme al giubbotto - spiega Massimiliano Abozzi - e chi lo ha trovato ha avuto il tempo di prelevare 600 euro dal mio conto. Lavoriamo in viale Trento da tanti anni - conclude - e posso assicurare che questa zona sono non è mai stata così abbandonata come lo è oggi». Gianuario Serra, il titolare della pescheria, apre solo la mattina ma è solidale con i colleghi della via che devono affrontare anche le ore serali. «La mattina - spiega - c’è un grosso movimento, ma so bene che non è così. Le telecamere sarebbero un bel deterrente». Il rischio è che continui l’emorragia che negli ultimi anni ha colpito tante attività commerciali. «Una decina di negozi - spiega Fiorella Pavarani del negozio Fotoreporter - hanno chiuso proprio perché la via ormai è abbandonata a se stessa». E alla protesta dei commercianti di viale Trento si aggiunge quella dei colleghi delle vie limitrofe. «Noi siamo messi anche peggio - spiega Antonio Cordellini della pizzeria “Cervo Bianco” di viale Caprera - quando fa buio da queste parti la gente non si avvicina. Il Comune non può continuare a far finta di niente».

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