La Nuova Sardegna

Sassari

Energia solare? I poveri non hanno un tetto

La minoranza critica il progetto: «Un favore agli amici, un flop totale e soldi pubblici buttati»

10 novembre 2017
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PORTO TORRES. Ci sono stati commenti al vetriolo sui social e reazioni dei consiglieri di opposizione all’indomani della pubblicazione - nell’albo pretorio del Comune - della graduatoria provvisoria per il bando del reddito energetico.

«Da subito ho criticato questo progetto – dice il consigliere Davide Tellini (Gruppo misto)- abbandonando anche l’aula per rifiutare ogni tipo di confronto, ribadendo che i beneficiari non sarebbero stati sicuramente gli utenti assistiti dai Servizi sociali ma bensì cittadini le cui condizioni economiche non richiedevano certamente un certo tipo di attenzione. Tra gli utenti in elenco ci sono persone che guadagnano molto più di me, che hanno case a tre piani, macchinoni, e ci sono altri richiedenti che hanno strettissimi legami di parentela sia con il sindaco e sia con diversi amministratori della maggioranza pentastellata. Con buona pace dei poveri di Porto Torres. Un aspetto questo che pretenderebbe maggiore chiarezza, non sui social, come sono abituati a fare, ma in consiglio comunale».

Per il consigliere Pd Massimo Cossu il reddito energetico è stato creato per sostituire all’ultimo momento un’impossibile reddito di cittadinanza. «Spendere 500mila euro di soldi pubblici – commenta - per portare avanti un progetto che vedrà soddisfatti, forse, 1 o 2 per cento dei cittadini portotorresi, non ci sembra un’azione responsabile e accettabile. Se con il nome di “reddito energetico” si voleva far passare un progetto con una qualsiasi valenza sociale si è proprio sbagliato strada, dato che molti degli aventi diritto potevano tranquillamente ricorrere al normale mercato». E prosegue: «Il fatto che un’azione politica amministrativa sia legittima non vuol dire che non sia criticabile, opportuna o moralmente condannabile, soprattutto se si grida all’onestà quando questa deve essere anche intellettuale. Le precedenti amministrazioni si sono impegnate per favorire l’imprenditoria senza avere parenti e affini tra i beneficiari, mentre quella pentastellata dichiara di favorire famiglie con redditi bassi e poi a usufruirne sono anche gli stessi amministratori e i loro parenti. Assolutamente legittime entrambe le azioni, ma mi chiedo quale sia quella deprecabile moralmente».

Per il consigliere di Autonomia Popolare, Alessandro Carta, il reddito di cittadinanza energetico, per quanto interessante come idea, non rappresenta affatto quella misura di incentivo adeguata a rispondere alle reali difficoltà della comunità. «Basti pensare che l'amministrazione M5S ha preferito spendere 500mila euro per comprare un impianto fotovoltaico a chi ha già una casa, piuttosto che impiegarne 130mila per completare le urbanizzazioni relative agli alloggi comunali e permettere di accedervi a chi attende ormai da tempo l'assegnazione di un appartamento, probabilmente in condizioni di disagio e difficoltà. Non mi sorprende poi la composizione della graduatoria, considerato che per evitare un flop clamoroso del bando tutti i M5S (consiglieri e assessori) hanno trascorso giornate intere al cellulare per "informare" i propri conoscenti della scadenza del bando. Motivo per cui la graduatoria somiglia parecchio alle loro rubriche telefoniche».

Gavino Masia

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