La Nuova Sardegna

Sassari

Fuoco all’auto e barca sabotata doppio attentato nella notte

di Gavino Masia
Fuoco all’auto e barca sabotata doppio attentato nella notte

Nel mirino un disoccupato con l’hobby della pesca: i due blitz eseguiti quasi in contemporanea Sugli episodi indagano i carabinieri che hanno anche ascoltato l’uomo alla ricerca di elementi utili

12 novembre 2017
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PORTO TORRES. Ha telefonato al 112 alle tre di ieri mattina perché qualcuno aveva cercato di appiccare il fuoco nella parte anteriore della sua Opel Astra station wagon 1700 - parcheggiata nel quartiere di Monte Agellu - ma nel frattempo altri attentatori avevano rovesciato la sua barca in vetroresina ormeggiata nel porto commerciale. L’imbarcazione è rimasta in galleggiamento grazie a dei parabordi ma nella carena presentava uno squarcio causato da un oggetto appuntito.

La vittima del doppio attentato è un disoccupato con l’hobby della piccola pesca e l’automobile con il principio di incendio, nella carrozzeria vicino alla ruota anteriore sinistra, si trovava nella discesa di via Guarino e a poca distanza da via Verdi. I carabinieri, al comando del capitano Romolo Mastrolia, sono intervenuti immediatamente dopo la chiamata del proprietario, constatando che l’incendio era dovuto a della benzina versata sull’auto. Mentre dall’altra parte della città qualcun altro aveva preso di mira la barca ormeggiata nel pontile galleggiante della darsena pescherecci. L’incendio sull’auto è stato domato subito, per fortuna, perché ancora qualche minuto e le fiamme potevano propagarsi al vano motore e magari coinvolgere le altre automobili parcheggiate nella via. Anche i danni alla barca sono stati limitati, ma questo non toglie che il doppio attentato notturno era inequivocabilmente diretto nei confronti del disoccupato.

Due azioni deplorevoli maturate, forse, come avvertimento per qualche screzio accaduto nei giorni precedenti. L’unica conferma dopo questi atti ai danni del disoccupato, purtroppo, è che nelle ore notturne gran parte del porto commerciale che ospita barche di piccola pesca e pescherecci è diventata terra di nessuno. Nessun controllo nelle banchine dove sono ormeggiate le imbarcazioni e meno che mai telecamere funzionanti per immortalare eventuali presenze estranee e pericolose davanti ai pontili. Una situazione denunciata a più riprese anche dai pescatori che subiscono continui furti di reti e attrezzature da pesca, compresi serbatoi pieni di benzina, lenze e piedi di motore. L’ultimo furto di reti solo pochi giorni fa ai danni del proprietario del pescaturismo “Cristina”, Antonio Salis, che il giorno dopo ha presentato formale denuncia ai carabinieri. Questa volta i malviventi hanno deciso di rovesciare in mare la barca che il giovane utilizzava per andare a fare qualche pescata.

E, probabilmente, per non avere occhi indiscreti nello scalo marittimo hanno pensato che qualcun altro andasse a cospargere la benzina sulla station wagon. Quando cala il buio sul porto civico non si vede infatti nessuno in giro, compresa la sorveglianza che dovrebbe invece esserci, e di questo ne approfittano i ladri per andare a danneggiare le barche incustodite e, possibilmente, anche a derubarle di tutti gli attrezzi che stanno al loro interno.

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