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progetto da rimodulare 

Castelsardo si tira fuori Stop ad “Anglona Verde”

Castelsardo si tira fuori Stop ad “Anglona Verde”

PERFUGAS. Tutto da rifare per il progetto “Anglona Verde” il patto territoriale stipulato qualche anno fa dall’Agenzia di Sviluppo dell’Anglona. A causa dell’abbandono del Comune di Castelsardo il...

14 novembre 2017
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PERFUGAS. Tutto da rifare per il progetto “Anglona Verde” il patto territoriale stipulato qualche anno fa dall’Agenzia di Sviluppo dell’Anglona. A causa dell’abbandono del Comune di Castelsardo il progetto, già approvato dal Ministero lo scorso gennaio, dovrà essere rimodulato e dovrà passare nuovamente l’esame degli enti preposti ad autorizzare la spendita dei fondi.

Nel 1999 era stata infatti creata la società consortile Agenzia per lo sviluppo dell’Anglona, per la gestione del “Patto territoriale Anglona Verde” a cui il Comune di Castelsardo aveva aderito con una quota pari al 6,67 per cento (circa 688 euro di capitale sociale).

«L’adesione a questa società ha fruttato diversi interventi infrastrutturali per tutti i Comuni aderenti, con oneri a totale carico del ministero - spiega Gianfranco Satta, presidente dell’Agenzia di Sviluppo dell’Anglona sino a qualche mese fa e sostituito di recente dal sindaco di Martis Tiziano Lasia –, e l’utilizzo dei residui, dell’ammontare di poco più di un milione di euro, è stato autorizzato, nel gennaio 2017, dallo stesso Ministero ed avrebbe portato fondi per progetti innovativi, alcuni previsti proprio sul territorio di Castelsardo».

Il consiglio comunale di Castelsardo però, con una delibera approvata all’unanimità, il 18 marzo scorso, decide di uscire dalla società consortile e il sindaco Franco Cuccureddu ribadisce in quell’occasione «l’inutilità della partecipazione, nonostante questa non abbia comportato alcun onere a carico del bilancio del Comune» ritenendo l’attività «non tra quelle indispensabili rispetto agli obiettivi ed ai mezzi, al perseguimento delle finalità istituzionali del Comune».

«Dopo alcuni colloqui telefonici – spiega Gianfranco Satta – il 28 aprile scrissi al sindaco di Castelsardo rammentandogli che la spendita del milione di euro residui era già stata approvata dal Ministero e sottolineando che, in caso di uscita dalla società, non si sarebbero potuti realizzare gli interventi previsti, invitandolo a soprassedere momentaneamente a tale decisione ed informandolo, inoltre, che era intenzione dei soci aderenti chiudere la società una volta ultimati gli interventi programmati. Nonostante questo il 6 ottobre scorso il Comune di Castelsardo ha ribadito la volontà di recesso, richiedendo il rimborso della quota di partecipazione. I Comuni anglonesi che fanno parte della società - conclude Satta - saranno ora costretti ad una ulteriore rimodulazione del progetto, con l'esclusione del territorio di Castelsardo dagli interventi previsti».

Mauro Tedde



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