La Nuova Sardegna

Sassari

«Bloccato e minacciato con un punteruolo»

«Bloccato e minacciato con un punteruolo»

La drammatica testimonianza dell’uomo addetto alla vigilanza: non dormo più, temo che arrivino

15 novembre 2017
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SASSARI. Sono le undici del mattino e al chiosco Marisol c’è il custode della struttura che ha appena buttato giù una camomilla. Dalla brutta disavventura passata nelle mani dei malviventi sono passate già molte ore, ma l’organismo pompa ancora adrenalina. «Uno mi teneva fermo – racconta – mentre gli altri due mettevano le mani sulle slot machine. Se le sono portate in spiaggia per cercare di aprirle senza essere disturbati». I rapinatori sono entrati all’interno al locale e lo hanno immediatamente immobilizzato per impedirgli di dare l’allarme. «Ero in dormiveglia perché dopo i precedenti assalti non riesco a dormire molto bene, me li aspetto da un momento all’altro – riprende l’uomo –. Sono saltati dentro in un attimo e mi hanno preso subito il cellulare da mano. E poi c’era uno dei tre che mi braccava tenendo una gamba del tavolo in mano, una specie di bastone appuntito con il quale mi minacciava». Ma la situazione è cambiata radicalmente quando il collega del chiosco vicino ha fatto scattare l’allarme. «Quando ha azionato la sirena del bar, i rapinatori si sono innervositi molto. A quel punto ho pensato che probabilmente aveva capito la situazione e chiamato il 112». E infatti quando i militari arrivano dalla spiaggia, il custode tira un sospiro di sollievo: «Il rapinatore che mi teneva in ostaggio li ha visti in ritardo rispetto agli altri due, e ha tentato a scappare. E io ero finalmente libero». (s.s.)



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