La Nuova Sardegna

Sassari

il progetto di cossoine 

A Livorno la piéce “La disfatta e la riscossa”

COSSOINE. Diventerà il tema di una tesina per gli studenti dell’Istituto di istruzione superiore “Buontalenti, Cappellini, Orlando” di Livorno, il progetto “La Disfatta e la Riscossa”, dedicato ai...

16 novembre 2017
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COSSOINE. Diventerà il tema di una tesina per gli studenti dell’Istituto di istruzione superiore “Buontalenti, Cappellini, Orlando” di Livorno, il progetto “La Disfatta e la Riscossa”, dedicato ai fatti della prima guerra mondiale, e presentato nei giorni scorsi dalla Pro loco di Cossoine. Lo ha detto l’insegnante di italiano e storia, Annamaria Squarcini, che ha aggiunto «se la scuola tutta riuscisse a insegnare la storia a questo modo, si catturerebbe di certo l’attenzione degli studenti». È stato l’attestato ufficiale del successo tributato allo spettacolo da un’aula magna gremita di studenti ed ospiti esterni. «La rappresentazione - è stato detto - ha raggiunto il cuore dei presenti perché è stata una cosa viva, sentita, interpretata da ragazzi che si sono saputi calare nella parte, e sono stati capaci di esprimere voci emozionate e sentimenti forti».

La struttura è quella di uno spettacolo che ripercorre i tragici fatti dalla disfatta di Caporetto alla riscossa del Piave, attraverso immagini, testi, musiche, in una sequenza incalzante che cattura l’attenzione e desta forti emozioni. Soddisfazione per la qualità del lavoro proposto dalla Pro loco hanno espresso anche fra i partner dell’iniziativa, soprattutto Antonio Deias, presidente del Circolo dei Sardi “Quattro Mori” di Livorno e Gianni Deias, presidente del Circolo “Grazia Deledda” di Pisa, che lo scorso anno aveva ospitato il precedente lavoro della Pro loco, “La Memoria e il Silenzio”.

Gianni Deias, in particolare, ha posto l’accento sull’efficacia del messaggio che la Pro loco ha voluto trasmettere: «Considerati i recenti venti di guerra - ha detto il presidente del Grazia Deledda - il progetto dovrebbe avere la massima divulgazione, soprattutto nelle scuole, affinché grazie ai suoi contenuti si possa avviare una riflessione sulla storia e sui rischi che essa possa sempre ripetersi». Un messaggio forte indirizzato agli studenti i quali, dicono gli operatori dell’istruzione, sono i primi destinatari di un patrimonio storico e culturale che deve essere necessariamente tramandato alle nuove generazioni.

Mario Bonu

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