Michela, nuovi dubbi: forse non si è suicidata
Gli investigatori non escludono la possibilità che la 22enne sia stata uccisa. Perizie calligrafiche sui biglietti trovati a casa dell’amica alla Maddalena
PORTO TORRES. Quei biglietti di ritorno già acquistati rappresentano una certezza che - chissà perché - a un certo punto è crollata. Michela Deriu, 22 anni, la ragazza di Porto Torres trovata morta a La Maddalena, a casa di un’amica che la ospitava da meno di 48 ore non aveva alcuna intenzione di farla finita. In tasca il ticket per il traghetto e quello dell’autobus per raggiungere il paese dove vive la sorella. L’inchiesta diretta dal procuratore capo di Tempio Gianluigi Dettori allarga il campo.
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I biglietti. Tra le perizie richieste ai consulenti ci sarebbe anche quella sui due biglietti scritti a penna e trovati nella stanza dove si trovava il corpo senza vita della ragazza. Letti così sarebbero la conferma del suicidio. Ma la perizia calligrafica dovrà dire se quella è scrittura di Michela. Tra l’altro, uno dei foglietti sarebbe stato appallottolato e poi riaperto. Da chi e perché?
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Impronte. Si cercano, quindi, impronte e altre tracce, anche su oggetti (e su quel legaccio) che fanno parte degli elementi sequestrati e considerati “utili per l’inchiesta”. Insomma, tra le ipotesi investigative non c’è più solo l’istigazione al suicidio ma anche la possibilità che Michela possa essere stata uccisa. Le indagini sono in una fase delicata, c’è massimo riserbo ma anche voglia di accelerare.
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