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Sassari, licenziamenti alla Rsa di via Carlo Felice: tagliati tredici dipendenti

Sassari, licenziamenti alla Rsa di via Carlo Felice: tagliati tredici dipendenti

La Matida ha ceduto i servizi di assistenza a una coop fiorentina. Sindacati in rivolta: «Mandato via chi non ha firmato le dimissioni volontarie»

23 novembre 2017
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SASSARI. «Licenziati perché non hanno voluto firmare le dimissioni volontarie». Lo denunciano i segretari dei sindacati Fsi-Usae, Mariangela Campus, e del Csa, Marco Cornaglia, a proposito del licenziamento di 13 operatori della Rsa Matida di Sassari, struttura accreditata dalla Regione con 42 posti letto e in regime di convenzione con l'ex Asl di Sassari.

La procedura di licenziamento si è conclusa il 3 novembre, ma la vicenda dei tredici lavoratori è iniziata la scorsa estate, quando la struttura ha ceduto i servizi di assistenza, infermieristico, educativo e di aiuto alla persona, le pulizie, la manutenzione ordinaria, la fisioterapia, la fornitura e il lavaggio della biancheria, l'approvvigionamento dei farmaci e la mensa in appalto alla società cooperativa sociale Endomos, una onlus di Firenze che fa parte del Sit - Consorzio cooperative sociali.

«Il 23 giugno, prima della cessione dei servizi alla cooperativa, Matida ha convocato le organizzazioni sindacali e ha messo sul tavolo un verbale di accordo sindacale contenente l'obbligo di dimissioni volontarie dei dipendenti, con la rinuncia a eventuali contenziosi per differenze retributive», spiegano i sindacalisti.

«Così i dipendenti avrebbero perso tutti i diritti acquisiti, compresa la tutela dell'articolo 18 della legge 300/1970, ma avrebbero avuto la promessa di una assunzione ex novo nella nuova cooperativa fiorentina - proseguono - così i lavoratori hanno rispedito al mittente la proposta e hanno chiesto con forza a Matida il passaggio diretto a Endomos, con atto scritto, come stabilito dal codice civile».

Dopo diversi incontri, «la metà dei dipendenti è stata convinta alle dimissioni volontarie, mentre tredici lavoratori non hanno ceduto al ricatto e ora sono disoccupati», insistono Campus e Cornaglia.

Contestata soprattutto la parte che riguarda la procedura di licenziamento collettivo aperta lo scorso luglio: «La Matida – spiega il sindacato – ha dichiarato alla direzione territoriale del lavoro di Sassari che da anni aveva una situazione finanziaria difficoltosa, e che cedeva i servizi in appalto per raggiungere il pareggio di bilancio. Questo va in netta contraddizione coi bilanci pubblici di Matida che certificano un’azienda finanziariamente in salute».

«Daremo battaglia in tutte le sedi - concludono Campus e Cornaglia - affinché i lavoratori siano reintegrati al più presto nel loro posto di lavoro».



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