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Sassari, la 22enne raccontò: «Mi hanno stuprata»

di Nadia Cossu
Sassari, la 22enne raccontò: «Mi hanno stuprata»

Il giallo di via Sicilia: l'inchiesta sulla fine di una giovane trovata morta dalla madre

29 novembre 2017
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SASSARI. Si era confidata con la mamma venerdì sera, ossia due giorni prima di morire: «Mi hanno violentato. Ho fatto uso di droga, non so dire chi sia stato». Così Leyla Daniel, in preda a un malore, aveva raccontato alla madre Leymary di esser stata vittima di uno stupro.

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Un retroscena sul quale si soffermano inevitabilmente le indagini della Procura della Repubblica di Sassari che ha aperto un’inchiesta per far luce sulla morte di una ragazza di 22 anni di origine cubana. La giovane da tempo viveva a Sassari dove si era fidanzata con un ragazzo, si era innamorata di lui e avevano avuto una splendida bambina che oggi ha 4 anni.

Leyla era andata a trovare sua madre in viale Sicilia venerdì, probabilmente avrebbe dovuto restare per un po’ in quella casa ma domenica pomeriggio è stata trovata senza vita sul letto della sua camera. Quando gli operatori del 118 sono arrivati nell'appartamento al terzo piano della palazzina hanno provato a rianimare la ragazza, per lei però non c'era più nulla da fare, era già in arresto cardiaco. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno informato il sostituto procuratore della Repubblica di turno, Mario Leo. Ed è stato proprio il pm a disporre il trasferimento della salma nell'istituto di medicina legale dove stamattina sarà eseguita l'autopsia.

Al momento non ci sono ipotesi che prevalgano su altre, anche perché è difficile individuare la causa del decesso senza avere un riscontro medico legale. Gli inquirenti hanno sentito i familiari della ragazza come persone informate sui fatti, prime fra tutte la mamma e il suo compagno. Sono stati loro a lanciare l'allarme quando hanno visto Leyla star male. E nella ricostruzione della tragedia sarebbe emerso questo particolare della confidenza fatta alla mamma proprio il giorno in cui si era trasferita da lei: «Sono stata violentata».

Leyla era una brava ragazza ma pare che ultimamente avesse cominciato a usare droghe. Lo avrebbe confidato a Leymary e prima ancora a un'amica. La sua vita all'apparenza era tranquilla, la ventiduenne viveva con l'ex marito della madre e con i figli che i due avevano avuto insieme, prima della separazione. Erano suoi fratelli e di loro si prendeva cura e li accudiva quando capitava che il loro padre non fosse a casa per motivi di lavoro. Amorevole, attenta, precisa. Ma qualcosa a un certo punto deve averla scossa, probabilmente non stava vivendo un periodo particolarmente sereno e questo potrebbe averla spinta ad avvicinarsi alla droga.

Si tratta di ipotesi ancora al vaglio degli investigatori che hanno bisogno di più elementi per riuscire a chiudere il cerchio su questo giallo. Nessuna certezza, dunque, fino a quando non si conosceranno gli esiti dell'esame necroscopico. Intanto i carabinieri stanno anche ricostruendo il quadro familiare. La mamma di Leyla - Leymary Rodriguez Fernandez di 42 anni - proprio stamattina avrebbe dovuto presentarsi in tribunale per essere sentita durante un incidente probatorio nell'ambito dell'inchiesta per tentato omicidio di cui deve rispondere il suo ex compagno Gianluca Delrio. L'uomo è accusato di aver spinto la Rodriguez dalla finestra al culmine di una lite avvenuta lo scorso luglio in piazza Bottego, nel quartiere di Latte Dolce.

Delrio da allora è rinchiuso in una cella del carcere di Bancali e continua a dichiararsi innocente. Il suo avvocato Patrizia Marcori aveva chiesto tempo fa che gli venissero concessi i domiciliari ma la richiesta era stata respinta. Oggi Leymary Rodriguez Fernandez avrebbe dovuto fornire qualche chiarimento in più sulla vicenda, ma per ovvi motivi l'incidente probatorio è stato rinviato.

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