La Nuova Sardegna

Sassari

OSILO, incontro sul libro di Murineddu 

Le parole che custodiscono la memoria

OSILO. La “costante resistenziale” osilese - riprendendo la definizione coniata da Giovanni Lilliu per i sardi - è stata evocata da Paolo Pillonca, nella presentazione del libro di Nicoletta...

30 novembre 2017
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OSILO. La “costante resistenziale” osilese - riprendendo la definizione coniata da Giovanni Lilliu per i sardi - è stata evocata da Paolo Pillonca, nella presentazione del libro di Nicoletta Murineddu, “Su giru ‘e su Rondò”. Quella attitudine per cui in cima al Tuffudesu la custodia della memoria è più radicata, l’amore per le tradizioni più profondo, la salvaguardia dell’identità un sentimento che unisce tutta la comunità. Di tutto quello si rinvengono tracce profonde e diffuse nel libro di Nicoletta Murineddu che, nel ripercorrere sul filo della memoria le repentine trasformazioni che hanno segnato il passaggio dalla società agro-pastorale alla modernità, restituisce in rapidi capitoli, modi di dire – “ancu ti fales in chijina” (possa andare in cenere), “pali-‘erettu” (poltrone), “barri-faladu” (inappetente), fra gli altri - e figure ormai quasi mitologiche: “sa drommidora” (una donna che si prestava a far compagnia di notte ad un anziano o a una persona paurosa), sa “mamatita” (una neo mamma con latte in abbondanza che si offriva ad allattare il bambino di una che invece latte non ne aveva), “sa suettora” (colei che aiutava a fare il pane), “sa mastra ‘e partu” (l’ostetrica), “sa samunadora” (la donna che lavava i panni al fiume). Ma ci sono anche i capitoli dedicati al frigorifero, alla televisione, alla lavatrice, al cellulare, tutti accessori molto concreti che innegabilmente hanno migliorato la qualità della vita, ma anche metafore ciascuna di gravi perdite antropologiche: il frigo degli scambi in natura fra le famiglie di prodotti altrimenti deperibili, la tv degli incontri in cui ciascuno poteva parlare e non subire muto i contenuti imposti da altri, la perdita della socialità al fiume con la lavatrice, la finzione di socialità del cellulare. Ne hanno parlato, oltre all’autrice, Paolo Pillonca e Salvatore Ligios, coordinati da Stefano Sanna. Gianfranco Migheli, Nora Runchina, Antonello Pintus e Salvatore Loriga, della Compagnia cinema teatro Osilo, hanno letto brani tratti dal libro.

Mario Bonu

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