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Centri Sprar, il bando della discordia

Centri Sprar, il bando della discordia

OZIERI. Ancora perplessità a Ozieri sui termini del bando Sprar, (il Sistema di protezione per i rifugiati e i richiedenti asilo) in particolare da parte della sezione locale di Fratelli d’Italia,...

02 dicembre 2017
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OZIERI. Ancora perplessità a Ozieri sui termini del bando Sprar, (il Sistema di protezione per i rifugiati e i richiedenti asilo) in particolare da parte della sezione locale di Fratelli d’Italia, che «pensa che si stia cercando di imporre con atti formali quella che non è la volontà della maggior parte dei cittadini» e che pone dubbi sui termini del bando redatto dall’amministrazione comunale.

Fdi, che per voce del coordinatore cittadino Emanuele Beccu non mette in dubbio «l’utilità del bando Sprar, formula più condivisibile rispetto agli assembramenti umani dei centri di accoglienza», pone comunque alcuni interrogativi e avanza richieste.

I rappresentanti del partito guidato da Giorgia Meloni chiede, per esempio, che «rispetto alla manifestazione d’interesse per l’individuazione degli immobili fosse chiaro, e tutelato il diritto di quei condomini che potrebbero anche non essere d’accordo sulla messa a disposizione degli alloggi privati nel condominio stesso».

Basta una delibera dell’assemblea di condominio per conoscere il parere degli altri inquilini, delibera che secondo Fdi deve essere preliminare alla presentazione della presentazione dell’offerta.

Altro punto critico secondo il circolo di Fratelli d’Italia è il fatto che l’amministrazione comunale abbia espresso disponibilità unicamente «per rifugiati, preferibilmente uomini».

Una scelta che agli occhi di Fdi appare «discriminatoria nei confronti delle categorie più deboli, ovvero donne e bambini, poiché in particolare per questi ultimi l’integrazione inizia dalle scuole e prosegue con tutte le attività ad essa connesse».

«Dobbiamo rilevare che anche Ozieri intende ulteriormente partecipare allo sfruttamento economico delle “risorse”, come sono state definite dalla Boldrini? È francamente disgustoso assistere ad una sorta di scelta di materiale umano, come che si tratti di oggetti esposti in una vetrina, mercanteggiando sulla disponibilità o meno di “rifugiati, preferibilmente uomini”». (b.m.)

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