La Nuova Sardegna

Sassari

Reddito di inclusione boccata d’ossigeno per trecento famiglie

Potranno contare sul contributo di 485 euro per 18 mesi I servizi sociali predisporranno anche un progetto lavorativo 

02 dicembre 2017
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PORTO TORRES. Un importo massimo di 485 euro per diciotto mesi per circa 300 nuclei familiari beneficiari del Reddito di inclusione sociale – numero decisamente maggiore rispetto al Reis – che possono già presentare la domanda per beneficiare del contributo. L'avviso contenente tutte le informazioni necessarie è infatti stato pubblicato sulla home page del sito internet del Comune. Ma i cittadini che avranno eventualmente necessità di consulenza potranno rivolgersi allo sportello dedicato a questo servizio, che sarà operativo da martedì presso la sede di viale delle Vigne nei giorni e orari di ricezione al pubblico.

Sono davvero tante dunque le famiglie indigenti che rientrano nella lista del Reddito di inclusione e questo conferma l’aumento della povertà e la conseguenza mancanza di alternative occupazionali. L’amministrazione comunale spende ogni anno circa 5 milioni di euro per tutti i progetti di assistenza rivolti ai cittadini e le emergenze nel territorio comunale. Il Rei rappresenta una misura nazionale di contrasto alle povertà, dove da una parte c’è il beneficio economico vero e proprio della durata di 18 mesi, erogato mensilmente attraverso una carta di pagamento elettronica e con un importo variabile a seconda del numero dei componenti la famiglia e dal cosiddetto “reddito disponibile”.

L'altra parte tratta invece il piano personalizzato che prevede l'attivazione di un progetto di inclusione sociale e lavorativa volto al superamento della condizione di povertà.

Il progetto viene predisposto dai Servizi sociali comunali in rete con i servizi per l’impiego, i servizi sanitari, le scuole, i soggetti privati ed enti no profit. E coinvolge tutti i componenti del nucleo familiare: prevede inoltre specifici impegni per adulti e minori sulla base di una valutazione globale delle problematiche e dei bisogni.

«Una èquipe multidisciplinare – conferma l’assessora Rosella Nuvoli - composta da assistente sociale, psicologa ed educatrice, supporterà i Servizi sociali nella progettazione relativa ai nuclei familiari e in base ai bisogni emergenti di genitori e figli. I progetti, oltre che di natura lavorativa, possono essere anche mirati alla frequenza scolastica o alla tutela della salute». Tra cui l’impegno lavorativo all’interno dei servizi socialmente utili, magari per le fasce di contributo più alte, oppure un inserimento in cooperative e associazioni di volontariato (culturali, sociali e di altro tipo) dove possono prestare il loro servizio. L’impegno va a cadere comunque su tutti i membri del nucleo familiare, compresi i minori, con i genitori che si devono impegnare a far proseguire il percorso scolastico dei loro figli.

Gavino Masia

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