La Nuova Sardegna

Sassari

I sinkhole, le voragini dormienti nascoste sotto il centro storico

C’è un altro pericolo “dormiente”, e sconosciuto ai più, che fa dormire sogni poco tranquilli ai responsabili della sicurezza cittadina: è quello dei sinkhole, fenomeni franosi legati alla presenza...

04 dicembre 2017
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C’è un altro pericolo “dormiente”, e sconosciuto ai più, che fa dormire sogni poco tranquilli ai responsabili della sicurezza cittadina: è quello dei sinkhole, fenomeni franosi legati alla presenza di cavità naturali o fatte dall’uomo e in seguito ricoperte. L’innesco del sinkhole induce uno sprofondamento improvviso all’interno della cavità del materiale messo come copertura generando una vera e propria voragine che inghiotte tutto quello che ha sopra.

La prima comparsa del “pericolo sinkhole” all’interno della cartografia dell’area urbana di Sassari risale al giugno 2012, nelle carte di adeguamento del Puc al Pai.

L’elenco dei siti che hanno registrato fenomeni di sprofondamento, e che potenzialmente sono a rischio sono via Gallura, la zona viale Umberto-via Sorso- viale San Francesco, il tratto via Muroni-via Rolando. E ancora via Flumenargia, via Montello e larghi tratti del Centro Storico. Per il solo caso delle vie Flumenargia-Montello si parla di stabilizzazione del fenomeno, mentre per via Sorso e centro storico viene attribuito uno stato “quiescente” e dunque riattivabile.

Nelle schede di censimento Iffi (l’inventario dei fenomeni franosi in Italia realizzato dall’Ispra e dalle Regioni) il fenomeno non viene in alcun modo descritto o dimensionato, non ci sono riferimenti alle condizioni innescanti o altre informazioni utili alla definizione di uno scenario di rischio plausibile. L’unica azione possibile è stata perimetrare le aree indicate e assegnargli il massimo livello di pericolo (hg4) con un’area di pertinenza intorno a tasso di pericolo minore (hg2).

E sperare che gli shinkole rimangano solo una irrealizzabile ipotesi. (g.bua)

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