La Nuova Sardegna

Sassari

I sensitivi rivelano la sorte dell’uomo scomparso a Ploaghe

di Antonio Meloni
Guido Manca
Guido Manca

I familiari di Guido Manca si sono rivolti a nove medium: il “verdetto” unanime: morto e coperto dalla vegetazione

05 dicembre 2017
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PLOAGHE. La speranza è un filo sottile a cui ci si aggrappa quando la ragione e la scienza rivelano tutta la loro fragilità, specie nei momenti di sconforto quando più che la morte, a sconvolgere l’esistenza di una famiglia è la scomparsa di una persona cara.

Allora, dopo aver cercato ovunque con ogni mezzo disponibile, dopo avere atteso invano quella telefonata o quel messaggio, anche nel cuore della notte, la mente umana fatica comunque a rassegnarsi e adotta strategie grazie alle quali affronta l’angoscia generata da ciò che non trova una giustificazione razionale. È quello il momento in cui la ragione cede il passo all’ignoto ricorrendo a soluzioni alternative che a molti possono sembrare discutibili. Lo ha fatto nei giorni scorsi la famiglia di Guido Manca, l’uomo scomparso a settembre da Ploaghe facendo perdere le sue tracce.

Battute per settimane le campagne attorno al paese, anche con l’impiego di un cane molecolare, dopo alcuni avvistamenti senza alcun riscontro, le ricerche si sono arenate. A quel punto il figlio di Guido, Roberto Manca, d’accordo con la famiglia, ha deciso di rivolgersi ai sensitivi e il loro responso è stato sconvolgente.

«Ognuno è libero di credere o meno - tiene a precisare Roberto - ma quando nove persone, distanti migliaia di chilometri, senza essersi mai viste né sentite arrivano alle stesse conclusioni, il dubbio che possa esserci un fondo di verità prende corpo e allora non resta che dare seguito a quelle indicazioni».

Secondo la versione di nove sensitivi, tra uomini e donne, italiani e stranieri, dunque, contattati dalla famiglia dopo la scomparsa, Guido avrebbe lasciato l’istituto con l’unica intenzione di tornare a casa. Ma, mentre percorreva una stradina bianca, poco distante dalla struttura di Ploaghe, sarebbe stato urtato, colpito o investito, da un mezzo e sbalzato in una cunetta. Alla guida di quel mezzo ci sarebbero stati una donna e un uomo che dopo la botta si sarebbero avvicinati al corpo di Guido lasciandolo sul posto. Guido sarebbe morto lì più tardi, in seguito a un attacco cardiaco, non a causa del trauma subito. Il corpo, quindi, sarebbe ancora in quel luogo, nascosto da una folta vegetazione, vicino a un corso d'acqua, poco lontano da una mandria di bestiame di grossa taglia. Questo, per chi ci crede, con l’uso rigoroso del condizionale, è il racconto dei medium che dopo lo stato di trance hanno riferito alla famiglia di Guido di avere avuto delle visioni molto chiare, ma di non essere riusciti a localizzare il posto in cui si troverebbe il corpo. Da qui l’appello della famiglia, accorato e angosciante, rivolto a tutti coloro che avessero notizie o fossero in grado di fornire informazioni su dove eventualmente possano essere indirizzate le squadre di ricerca. «Non stiamo cercando colpevoli né ci permettiamo di puntare l’indice contro alcuno - spiega ancora Roberto Manca - anche perché nessuno, oggi, è in grado di sapere cosa possa essere realmente accaduto, però chiediamo e imploriamo, anche tramite la Nuova Sardegna o il delegato alla Cultura del Comune di Ploaghe, Giovanni Salis, che qualcuno, anche in forma anonima, in grado di fornire informazioni, ci indichi la zona dove cercare il corpo di mio padre». Come si ricorderà, la mattina del 24 settembre scorso, Guido Manca, sessantanove anni, si è allontanato da Ploaghe dopo avere eluso la sorveglianza dell’istituto in cui era ospite da pochi giorni e da quel momento nessuno lo ha più visto.

Le ricerche, coordinate dai carabinieri della compagnia di Sassari, con l’appoggio della polizia locale di Sassari, di diverse unità delle compagnie barracellari del territorio e la protezione civile di Osilo - tutt’ora attiva in zona con l’impiego di un cane molecolare - non hanno dato alcun esito. L’unico dato sicuro è che Guido Manca, a tutt’oggi, è introvabile. Non è certo la prima volta che in casi analoghi familiari e investigatori seguono le indicazioni di qualche sensitivo per rintracciare persone scomparse. Né sarebbe la prima volta che, seguendo quella pista, si riesce, magari, a risolvere il caso.

Tra i tanti tentativi di ricerca anche quello del programma televisivo “Chi l’ha visto” condotto su Raitre da Federica Sciarelli che ha fatto da subito la segnalazione dal piccolo schermo con la descrizione di Guido Manca, ha riferito come era vestito quando si è allontanato dalla struttura e ha fatto il riepilogo delle circostanze relative alla sua scomparsa. (a.me.)

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