La Nuova Sardegna

Sassari

La Capitaneria all’Authority: «Il porto turistico non è sicuro»

di Gavino Masia
La Capitaneria all’Authority: «Il porto turistico non è sicuro»

Da due anni manca il concessionario, assenti tutti i servizi essenziali per garantire il funzionamento Il comandante Del Santo: «Necessario adottare misure urgenti per prevenire pericoli per le persone»

06 dicembre 2017
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PORTO TORRES. Nel porto turistico manca da circa due anni un concessionario per gestire la struttura portuale e mancano anche tutti i servizi essenziali per garantire la sicurezza. E il nuovo comandante della Capitaneria di porto, capitano Emilio Del Santo, ha scritto all’Autorità portuale di sistema per segnalare queste criticità che esistono ormai da diverso tempo.

«Non ci sono le protezioni tipo new-jersey – dice il comandante –, che garantiscono una eventuale caduta in mare, e mancano luce e acqua: è dunque necessario adottare delle misure che possano prevenire i pericoli, in attesa della eventuale concessione, ripristinando così la sicurezza all’interno del molo per chiunque si trovi al suo interno». Una richiesta importante che rileva la necessità di disciplinare gli aspetti relativi alla sicurezza portuale, dunque, che tra l’altro rientrano tra i compiti effettivi della Capitaneria.

Ordinanza. Nel marzo 2016 la stessa Autorità marittima aveva pubblicato all’albo pretorio una ordinanza che disciplinava l’ormeggio proprio all’interno dell’approdo turistico ex Marina Turritana del porto commerciale. E nel provvedimento era inoltre fatto obbligo alla Port Authority di delimitare la stessa area con barriere fisiche tipo new-jersey o transenne e di posizionare idonea segnaletica di pericolo. «Alla stessa Authority ho segnalato che nel porto turistico – aggiunge il comandante della Capitaneria –, allo stato attuale ci sono delle barche diverse da quelle che erano state fotografate a suo tempo».

Pontili galleggianti. La dirigenza della nuova Autorità portuale ha anche comunicato al comandante Del Santo che stava per dare incarico a degli operatori subacquei di verificare la tenuta degli ormeggi del molo turistico dopo anni di incuria e di abbandono. I pontili galleggianti sui quali sono ormeggiate le imbarcazioni non presentano infatti le necessarie condizioni di stabilità e stanno perdendo l’ancoraggio alla banchina. Dopo la mancata manutenzione di questi lunghi mesi, rischiano quindi di generare danni gravi alle persone e alle cose.

Diportisti. Gli stessi diportisti che mantengono ancora l’imbarcazione all’ormeggio in quei pontili avevano scritto una lettera al sindaco Sean Wheeler, nel marzo scorso, lamentando di essere stati abbandonati e di non poter più disporre di servizi primari. «I pontili e le strutture necessitano di manutenzione – scrissero – e le criticità aumentano per la mancanza di una gestione che possa impedire anche furti e atti di inciviltà a danni sia dei privati e sia del molo». Serve un intervento immediato di messa in sicurezza delle strutture - gazebo e club house sono preda dei vandali notturni - e soprattutto la Port Authority deve decidere la destinazione futura di un’opera portuale costruita con i denari della Regione.

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