La Nuova Sardegna

Sassari

Civiltà nuragica non riconosciuta, convegno a Ploaghe

Civiltà nuragica non riconosciuta, convegno a Ploaghe

PLOAGHE. Si parlerà del riconoscimento istituzionale della civiltà sarda nel corso del convegno in programma domani a Ploaghe, alle 17, negli spazi dell’ex convento di Sant’Antonio, iniziativa...

08 dicembre 2017
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PLOAGHE. Si parlerà del riconoscimento istituzionale della civiltà sarda nel corso del convegno in programma domani a Ploaghe, alle 17, negli spazi dell’ex convento di Sant’Antonio, iniziativa promossa ed organizzata dall’associazione “Sardigna nostra” con il patrocinio del Comune.

I relatori che animeranno la conferenza proveranno a dare risposte ad alcuni importanti quesiti come ad esempio in cosa consiste realmente il patrimonio archeologico della Sardegna e quale è attualmente la sua valenza a livello internazionale e se è possibile pensare ad una scuola sarda in cui gli studenti possano avere la possibilità di approfondire e studiare materie che interessano il loro territorio e la loro cultura o se è possibile progettare il mutamento della conoscenza sinora acquisita in economia produttiva, se ai giovani non è consentito l’apprendimento della lingua e della cultura sarda. A curare l’iniziativa sono stati Piero Mura, Mario Demontis, Dolores Nieddu, Franco Sanna e Marco Sogos, tutti attivissimi componenti dell’associazione “Sardigna nostra”.

Alla conferenza prenderanno parte il sindaco Carlo Sotgiu che, oltre ai saluti di rito, parlerà del ruolo delle istituzioni nella promozione della cultura sarda; Lavinia Foddai, dottore di ricerca dell’Università di Sassari, con una sua relazione sulla Sardegna nuragica, Marco Milanese, direttore del Dipartimento di Storia dell’Università di Sassari, che parlerà di “Identità immaginate e identità documentate. Il contributo della ricerca archeologica” e Bartolomeo Porcheddu, presidente dell’associazione “Sardigna nostra” che tratterà il tema “Essere parte di una civiltà dis-conosciuta”. Scopo dell’iniziativa è innanzitutto illustrare e far conoscere la vastità del nostro patrimonio storico e archeologico ma anche cercare di comprendere le cause per cui la civiltà che lo ha generato non è riconosciuta istituzionalmente nonostante sia, fra le civiltà preistoriche del Mediterraneo quella che presenta per quantità e varietà la maggiore consistenza monumentale, tanto da prendere il nome dal suo monumento più caratteristico, il nuraghe appunto, e che per questo risulta essere una straordinaria civiltà architettonica, quindi di grandi costruttori. (m.t.)

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