La Nuova Sardegna

SASSARI. Nel 1999 erano entrati negli alloggi comunali ricavati nell’ex asilo di via Bertino, nel quartiere di Monte Rosello, con la promessa di avere quanto prima una casa vera e di non restarci più di un anno. Ne sono passati quasi 19 e ora le quattro famiglie che vivono nei due piani fatiscenti della struttura che confina con la scuola materna di via Fais si rivolgono al Comune per chiedere che rispetti quella promessa fatta quasi vent’anni fa.

«Viviamo in una situazione di grave degrado - racconta Maria Salis, una delle abitanti degli alloggi popolari - il tetto delle abitazioni e della veranda esterna è a rischio crollo e poi ci sono infiltrazioni ovunque che rendono gli appartamenti umidi e malsani». Tra le venti persone che vivono in via Bertino ci sono anche tre bambini e un disabile di 75 anni. «Mio marito - continua Maria Salis - è in sedia a rotelle e avrebbe bisogno di una sistemazione diversa, ma dall’Area non ci sanno dire quando avremo finalmente un alloggio degno di questo nome». Sotto di lei vive con i suoi tre bambini Manuela Spanu. «A causa delle infiltrazioni del piano di sopra - spiega mentre mostra l’umidità che ha quasi corroso il soffitto - dobbiamo tenere secchi e bacinelle nel bagno, perché ci piove dentro. Quattro anni fa erano venuti gli operai del Comune ad aggiustarlo, ma ora abbiamo paura che stia per crollare». All’interno dell’ex asilo vive anche Costanzo Sanna che nel suo appartamento ha anche la sede dell’associazione culturale Eba Giara. «Da venti giorni abbiamo un problema con la fogna - spiega Sanna - ci hanno promesso che ci mandavano l’autospurgo, ma stiamo ancora aspettando».