La Nuova Sardegna

Sassari

Sei studenti del Fermi all’hackaton sull’economia

di Barbara Mastino
Sei studenti del Fermi all’hackaton sull’economia

Due giorni a Milano per immaginare la crescita sostenibile dei territori montani Selezionati fra i migliori allievi dell’istituto tecnico, rappresentano la Sardegna

10 dicembre 2017
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OZIERI. Saranno sei ragazzi selezionati tra i migliori studenti dell’istituto superiore Enrico Fermi di Ozieri a rappresentare la Sardegna nel primo hackaton della scuola italiana per lo Sviluppo della Montagna: il Mountain Hack, che si svolgerà l’11 e 12 dicembre a Milano e durante la quale 90 studenti provenienti da tutte le regioni italiane, con l’aiuto di mentori, esperti e ricercatori, lavoreranno insieme con l’obiettivo di immaginare nuovi modelli, soluzioni e prototipi in grado di favorire la sostenibilità e la crescita dei territori montani. Un progetto che nasce dalla collaborazione tra Unimont, Centro d’eccellenza a Edolo dell’università degli studi di Milano, e il Cai, Club Alpino Italiano, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile Cime 2017, appuntamento nazionale dedicato alla ricerca e all’innovazione per le montagne. Per due giorni gli studenti Giulia Demontis, Francesco Montesu, Ilaria Neri, Danilo Brianda, Adele Lai e Bruno Corda, che rappresentano le eccellenze dei corsi Afm e Agrario di Thiesi, Ozieri e Buddusò, accompagnati dal professor Antonio Piras, vivranno questa interessante esperienza e porteranno la bandiera della Sardegna nella maratona progettuale. I partecipanti all’hackathon potranno assistere al primo lancio pubblico di Italian Mountain Lab, un progetto nazionale di ricerca e innovazione finanziato dal ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca che prende spunto dall’esperienza consolidata di Unimont e che mette in rete l’università degli studi del Piemonte Orientale e l’università degli studi della Tuscia. In questa occasione verrà lanciata una piattaforma di coordinamento con l’obiettivo di creare nuovi ponti e nuove forme di collaborazione tra tutti gli “attori” della montagna, nazionali e internazionali. I ragazzi predisporranno dei progetti che poi saranno valutati da una commissione scelta dal Miur e da alcuni componenti del tavolo di lavoro dell’Italian Mountain Lab e ai vincitori sarà data la possibilità, attraverso la partecipazione ad altre esperienze formative e laboratoriali, di acquisire nuove conoscenze e competenze per lo sviluppo delle proposte progettuali avanzate.

«Si tratta di un’attività che abbiamo fortemente sostenuto – spiega il dirigente scolastico Antonio Ruzzu – e che è stata realizzata all’interno delle iniziative di alternanza scuola lavoro che, in una lotta contro il tempo, ha visto impegnati la coordinatrice Lia Meledina e il docente Antonio Piras che hanno portato a casa questo importante risultato. Per le studentesse e gli studenti sarà un’esperienza di grande valore – aggiunge il dirigente – perché avranno l’opportunità di apprendere nuovi strumenti di co-progettazione, di condividere la loro visione di società e di futuro lavorando in gruppi di lavoro eterogenei, sia per provenienza geografica che per indirizzo scolastico, di esporre al termine della due giorni le proprie idee e soluzioni dinanzi a esperti ed esponenti del mondo dell’università, dell’associazionismo e dell'imprenditoria».

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