La Nuova Sardegna

Sassari

Gli operatori: «Rei, troppe limitazioni»

Gli operatori: «Rei, troppe limitazioni»

Preoccupazione emersa da un incontro organizzato dal Plus Anglona-Coros-Figulinas a Ploaghe

12 dicembre 2017
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OSILO. Il Rei (Reddito di inclusione), vera misura di contrasto alla povertà o grande mistificazione che lascerà i più con l’amaro in bocca? Se lo chiedono i potenziali interessati, che teoricamente potrebbero aspirare a un contributo mensile che può arrivare fino a 485,41 euro (per nuclei familiari di 5 e più persone). E se lo chiedono, in questi giorni, soprattutto gli operatori sociali dei Comuni, chiamati a un carico di lavoro straordinario, il cui esito temono, nella maggior parte dei casi, sarà negativo o quantomeno deludente per la maggior parte degli utenti. Per provare a fare chiarezza sull’intricata questione, il Plus Anglona-Coros-Figulinas ha organizzato nei giorni scorsi a Ploaghe una giornata di formazione aperta agli operatori sociali e agli amministratori comunali. Ne è venuto fuori un quadro in cui gli elementi di preoccupazione prevalgono non poco su quelli di ottimismo. Guidati dal formatore, Alessandro Ciglieri, i corsisti si sono inoltrati negli intrichi della nuova normativa, attraverso il “gioco” “Sei Rei”?, sottotitolo: “Denaro e opportunità per una vita migliore”. Ne è venuto fuori un percorso a ostacoli, dove alla fine saranno davvero pochi a raggiungere il traguardo, mentre i più resteranno impigliati nei lacci e lacciuoli disseminati sulla strada dalla normativa. Intanto, preliminarmente, per “essere Rei”, occorre che in famiglia ci sia almeno un figlio minorenne, oppure un figlio con disabilità, o una donna in stato di gravidanza dopo il quinto mese, o ancora, una persona over 55 disoccupata da almeno 3 mesi, o con un reddito molto basso. Il percorso prosegue poi attraverso i requisiti di cittadinanza, residenza, valore dell’Isee, eventuale patrimonio immobiliare e mobiliare - essere proprietario di un’auto o di una moto immatricolata negli ultimi 24 mesi esclude automaticamente dal diritto al Rei - numero dei componenti il nucleo familiare. A quel punto, può essere determinato il Rei teorico, che può andare da un minimo di 187,50 mensili per nuclei con un solo componente, fino al massimo di 485,41. Quell’importo andrà però “depurato” di tutti i trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari a qualunque titolo percepiti, così come, fra le altre, della pensione di inabilità, della pensione per i ciechi, dell’assegno sociale, del bonus bebè. Alla fine, verrà determinato il Rei netto, che dopo quel percorso potrebbe ammontare a poche decine di euro mensili, con una perdita netta, in qualche caso, anche nel passaggio dal Sia al Rei. Questo l’esempio di Ciglieri: «Famiglia con 2 genitori e 2 figli minori. Isee pari a 1.734,00 euro. Valore attuale della Carta Sia pari a 320 euro. il valore della Carta Rei, per loro, sarà pari a 33 euro con una perdita dell’89,58 per cento».

Mario Bonu

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