La Nuova Sardegna

Sassari

Il dramma di una quattordicenne di Porto Torres: «Mamma, sono stata molestata»

di Nadia Cossu
Il dramma di una quattordicenne di Porto Torres: «Mamma, sono stata molestata»

Indagato un 50enne amico di famiglia che per mesi l’avrebbe toccata nel seno e nelle parti intime. La Procura ha chiesto un incidente probatorio per sentire la ragazzina che sarà sottoposta a perizia 

12 dicembre 2017
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PORTO TORRES. Ha sopportato per più di un anno quelle mani che le toccavano il seno e le parti intime, quei baci non voluti, quegli abbracci talmente forti da toglierle quasi il respiro. E ha sopportato tutto questo perché a 14 anni le minacce di un uomo di 50 fanno molta paura: «Non raccontare nulla, se tuo padre viene a saperlo ti pesta. Devi stare zitta». E così ha fatto, continuando a subire le molestie di una persona che sentiva tanto vicina da chiamare addirittura “zio”, anche se non c’era alcun vincolo di parentela. E così era anche per i suoi fratelli, per tutti era lo “zio” acquisito. L’amico dei genitori che frequentava assiduamente la loro casa, con il quale c’era un rapporto di fiducia estremo.

Ma a un certo punto la quattordicenne è crollata, si è prima confidata con un’amica, poi con la mamma dell’amica e, solo alla fine, ha raccontato la verità a sua madre aggiungendo, tra le altre cose, di sentirsi in colpa per non aver saputo reagire alle minacce del cinquantenne. Tanto è bastato per convincere la mamma e il compagno di lei a rivolgersi all’avvocato Liliana Pintus e ad andare in questura per presentare una querela contro l’uomo.

La sezione della polizia che si occupa di questo tipo di reati ha sentito la ragazzina e l’ha giudicata assolutamente attendibile, a quel punto il fascicolo è stato trasmesso agli uffici della Procura della Repubblica di Sassari.

Alcuni giorni fa il sostituto procuratore Angelo Beccu ha presentato al giudice per le indagini preliminari una richiesta di incidente probatorio per sentire la vittima delle molestie sessuali che sarà anche sottoposta a una perizia psicologica.

Una vicenda che ha scosso non poco la vita serena di questa famiglia. Almeno all’apparenza. Perché in realtà la mamma della quattordicenne aveva avuto qualche sospetto già prima che lei le raccontasse la verità.

Era successo per caso, aveva preso il cellulare di sua figlia per chiamare il compagno. Qualche secondo dopo era arrivato un messaggio sullo stesso telefonino, l’occhio della donna era caduto sul display quasi senza volerlo. E il mittente era proprio il loro amico di famiglia, sposato e con figli. Il contenuto era equivoco, ma allo stesso tempo a lei era sembrato a dir poco assurdo che dietro quelle parole potesse nascondersi qualcosa di diverso dall’affetto smisurato che una persona di famiglia può nutrire per una ragazzina che ha visto crescere. In ogni caso il messaggio era stato un primo campanello d’allarme. Il dubbio è diventato poi certezza un giorno in cui la donna e il suo compagno erano al mare: il 50enne era andato a casa loro (sapendo bene che non c’erano) ed era salito al piano di sopra nonostante il fratello della 14enne gli avesse detto che sua sorella si stava facendo la doccia. Passato un po’ di tempo era andato via. Saranno ora le indagini della Procura a fare chiarezza sull’accaduto.

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