La Nuova Sardegna

Sassari

Omicidio Alà dei Sardi «Esclusa premeditazione»

di Gianni Bazzoni
Omicidio Alà dei Sardi «Esclusa premeditazione»

La Procura di Sassari ha chiuso le indagini sull’uccisione di Pietro Nieddu Per il delitto i carabinieri hanno arrestato l’allevatore 27enne Antonio Baltolu

13 dicembre 2017
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SASSARI. Un colpo di pistola al volto al culmine di un furibondo litigio: così era stato ucciso il 9 aprile del 2017 ad Alà dei Sardi l’allevatore di 47 anni Pietro Nieddu. L’omicida - anche lui allevatore - il 27enne Antonio Baltolu è attualmente rinchiuso nel carcere di Bancali a Sassari e si era consegnato poche ore dopo il delitto ammettendo la propria responsabilità. Ora il pubblico ministero Cristina Carunchio - dopo avere valutato i risultati dell’attività investigativa svolta dai carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale e della compagnia di Ozieri - ha chiuso le indagini sull’omicidio.

La novità, rispetto a quanto emerso finora, sta nel fatto che la Procura non ha contestato ad Antonio Baltolu la premeditazione. L’imputato - difeso dagli avvocati Lorenzo Galisai e Sergio Milia - è accusato di omicidio volontario. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, ritenuta valida dal magistrato, Pietro Nieddu venne ucciso subito dopo il litigio senza che prima ci sia stata l’elaborazione e la preparazione del delitto.

L’omicidio si era consumato nella notte tra il sabato e la domenica, intorno alle 3 di fronte al bar del paese, in piazza del Popolo. Il locale a quell’ora stava per chiudere e tra i due compaesani era cominciata una animata discussione per futili motivi che è poi degenerata rapidamente senza che nessuno abbia avuto il tempo di intervenire.

Pietro Nieddu proprio il 9 aprile 2017 avrebbe compiuto 47 anni e alle tre del mattino di quel giorno che stava appena cominciando la sua vita è stata spenta per sempre da un colpo di pistola esploso all’altezza del volto.

A sparare era stato Antonio Baltolu, 27 anni, allevatore. Il suo nome aveva cominciato a circolare fin dai momenti immediatamente successivi all’omicidio. I soccorsi degli operatori del 118 si erano rivelati inutili, per il 47enne non c’era stato niente da fare. E proprio mentre l’attività investigativa dei carabinieri si stava sviluppando in una direzione precisa, il sospettato si era presentato spontaneamente ai carabinieri e aveva ammesso di essere stato lui a sparare il colpo di pistola che aveva ucciso Pietro Nieddu.

La conclusione tragica di una giornata segnata probabilmente da qualche bicchiere di troppo nella piazza del paese, a poche decine di metri dalla chiesa dove la mattina era in programma la cerimonia per la benedizione delle Palme.

Gli accertamenti eseguiti dal Nucleo investigativo del comando provinciale di Sassari e dai colleghi della compagnia di Ozieri avevano confermato che l’allevatore 47enne era stato ucciso con un solo colpo di pistola esploso da distanza ravvicinata. Una valutazione confermata anche dal medico legale dopo l’autopsia.

Dal momento dell’arresto Antonio Baltolu è rinchiuso nel carcere di Bancali, la Procura di Sassari gli contesta l’omicidio volontario e ora - a conclusione delle indagini - il pm Cristina Carunchio ha escluso che si sia trattato di un delitto premeditato.

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