La Nuova Sardegna

Sassari

Le Cliniche rischiano di rimanere a secco Salvate dai barracelli

di Luigi Soriga
Le Cliniche rischiano di rimanere a secco Salvate dai barracelli

Interventi sulle reti di Abbanoa, ma serbatoi dell’Aou vuoti Alle 22 è scattato l’allarme e sono intervenute le autobotti

15 dicembre 2017
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SASSARI. Le cliniche di San Pietro hanno rischiato di rimanere senza una goccia d’acqua. Due notti fa, attorno alle 23, il panico. La rete idrica di tutto il quartiere dalle 22 all’1 e 20 è rimasta all’asciutto, e i serbatoi della struttura sanitaria potevano garantire l’autonomia di un’ora al massimo. Questo significava che da quel momento i reparti e le sale operatorie sarebbero andati in tilt. A quel punto è scattata la procedura d’urgenza, con l’intervento della polizia municipale e dei barracelli del Comune di Sassari. Sono arrivati con un’autobotte e hanno riempito le cisterne con 7000 litri di acqua. Poco prima delle 2, per fortuna, il disservizio idrico è rientrato e la rete ha ripreso a erogare con continuità. Alla fine le Cliniche non sono rimaste nemmeno un minuto all’asciutto, ma c’è mancato davvero poco. E questo è avvenuto perché si sono verificati una serie di eventi e di imprevisti concomitanti.

Il primo riguarda le annunciate riparazioni da parte di Abbanoa, con tagli delle tubazioni, sostituzioni di pezzi speciali ed esecuzione di saldature. E la conseguente sospensione dell’erogazione in vari quartieri di Sassari, compreso quella della zona ospedali. L’intervento degli operai di Abbanoa, a quanto pare, si è rivelato più svelto del previsto, e dunque il cantiere è stato chiuso con qualche ora di anticipo. Nel frattempo il gestore ha provveduto a garantire un servizio di autobotti sino alle 20,20, con sette viaggi da parte dei mezzi. Ma poi l’approvvigionamento è stato sospeso dal momento che la rete, visto l’esito positivo delle riparazioni, sarebbe dovuta rientrare alla situazione di normalità attorno alle 22. E qui ecco il secondo intoppo: nelle condotte si verifica un ulteriore guasto, e questa riparazione imprevista fa dilatare i tempi del ripristino idrico. Ma poco dopo le 22, dal sistema di rilevamento automatico dell’Aou è arrivata la prima segnalazione di basso livello nei serbatoi. Se la rete non si fosse messa in moto nell’arco di un paio d’ore, i reparti ospedalieri avrebbero rischiato di restare senza una goccia d’acqua, dal momento che le scorte si sarebbero esaurite in breve tempo. E anche questa ipotesi, tuttavia, evidenzia qualche falla nel sistema di gestione delle emergenze. Infatti appare strano che, con un preallarme di un’intera giornata da parte di Abbanoa riguardo le prolungate restrizioni, si possa essere arrivati alle 22 con i serbatoi praticamente semivuoti. Forse era il caso di fare il pieno in vista di una possibile situazione d’emergenza. Oppure l’Aou faceva affidamento sull’obbligo da parte di Abbanoa di garantire comunque l’approvvigionamento alternativo con le autobotti. Alla fine, però, visto che il mezzo di Abbanoa, carico di ottimismo alle 20,30 si è dileguato definitivamente, a mettere una pezza ed evitare disservizi ci hanno pensato i vigili urbani e i barracelli.

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