La Nuova Sardegna

Sassari

L’ex direttore antonietta mazzette 

«Grande amarezza, confido in tempi migliori per l’ateneo»

«Grande amarezza, confido in tempi migliori per l’ateneo»

SASSARI. Una grande amarezza per il tramonto di un sogno «per il quale abbiamo lottato per sei lunghi anni. E ora non ci resta che assistere a questo naufragio». Sono le parole di Antonietta Mazzette,...

19 dicembre 2017
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SASSARI. Una grande amarezza per il tramonto di un sogno «per il quale abbiamo lottato per sei lunghi anni. E ora non ci resta che assistere a questo naufragio». Sono le parole di Antonietta Mazzette, direttore del dipartimento Polcoming fino allo scorso 15 dicembre, dopo due mandati consecutivi. Un dipartimento che la sociologa aveva fortemente voluto e che ha cercato di tenere in piedi fino all’ultimo, con davanti l’obiettivo di abbinare ai già esistenti corsi di laurea in Scienze della politica e Scienze della comunicazione quello, mai accreditato dalla Regione, di Ingegneria dell’informazione. «Un progetto ambizioso che va a scontrarsi con logiche che francamente non comprendo e non condivido. La razionalizzazione non può essere limitata ai tagli, ci deve essere una visione più ampia. Purtroppo adesso non ci resta che proseguire nel nostro lavoro con l’immancabile impegno di mantenere salda l’offerta formativa e il patto con gli studenti e le loro famiglie». Anche sull’interpretazione della legge Gelmini la professoressa Mazzette ha qualcosa da dire: «La normativa prevede sì un numero minimo di docenze ma anche la possibilità di proroga dei dipartimenti per un anno in modo da verificare le possibilità di raggiungere quella soglia. Ho chiesto personalmente al rettore la proroga per quattro volte e per quattro volte la risposta è stata negativa. Fino a settembre eravamo ancora in 42, poi però con la richiesta dei colleghi di andare in altri dipartimenti le cose sono precipitate». Tanto che non ci sono state le condizioni per rieleggere, a metà ottobre, il direttore. L’inizio della fine. Parole di contrarietà ai “tagli” dei dipartimenti sono arrivate anche dal mondo politico. «Non si comprende come nel giro di pochi mesi - si legge in una nota del coordinamento cittadino di Forza Italia - possa sparire un importante e storico dipartimento e fondersi due dipartimenti di medicina. Una decisione che arriva dopo la notizia della chiusura di alcune scuole di specializzazione di ambito medico e dopo le dure proteste del personale tecnico-amministrativo». (g.g.)

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