Antonio Meloni vive nel cuore di Ittiri, il ricordo del 14enne travolto dal pullman
Il giorno dopo Natale il paese ha ricordato lo studente morto mentre andava a scuola. I suoi compagni dl liceo Scientifico di Sassari sono seguiti da una équipe di specialisti per superare il trauma e il lutto
INVIATO A ITTIRI. Il sorriso di Antonio è ancora qui, nella curva tra in via Missingiagu e il piazzale da cui ogni mattina prendeva l’autobus per andare a scuola. Fa capolino - come un raggio di sole tra le nuvole - al centro dello striscione azzurro che gli amici hanno preparato un mese fa per dargli l’ultimo saluto nella chiesa di San Pietro in Vincoli di Ittiri e che ora è appeso a pochi passi dal luogo della tragedia, perché nessuno dimentichi quello che è capitato.
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Un mese dopo l’incidente in cui Antonio Meloni ha perso la vita a soli 14 anni, mentre correva insieme a tanti coetanei per assicurarsi un posto sul pullman per andare a scuola, quegli occhioni sorridenti e quella ventina di scatti tutt’intorno, che raccontano in un lampo la sua breve esistenza, sono come un monito per chi da questa fermata ogni mattina continua a prendere l’autobus per raggiungere gli istituti scolastici di Sassari e Alghero.
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«Da quella mattina - racconta un coetaneo di Antonio - abbiamo capito che abbiamo sempre rischiato la vita e un mese fa, il giorno in cui il nostro amico ci ha lasciati, abbiamo promesso a lui e ai nostri genitori che nessuno avrebbe mai più corso alla fermata per assicurarsi un posto in pullman». Quella promessa è stata ribadita da tutti i ragazzi il giorno dopo Natale, quando la comunità di Ittiri si è stretta, nella chiesa parrocchiale di San Pietro, attorno a Caterina e Francesco, per testimoniare che il loro piccolo Antonio e il suo sorriso spiazzante vivono sempre nel cuore di tutto il paese.
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Nella loro casa di corso Umberto i genitori del giovane studente del primo anno del liceo Scientifico Spano sono chiusi nel loro dolore. Circondati dall’amore dei familiari e degli amici più cari, che non li hanno mai lasciati soli, Francesco e Caterina stanno provando ad andare avanti. Con estrema cortesia e altrettanta fermezza respingono la richiesta di un ricordo del loro piccolo Antonio, rimandando il confronto a un momento di maggiore serenità. La mattina del 24 novembre scorso Antonio era uscito di casa sorridente come al solito e aveva raggiunto la fermata dell’autobus per recarsi a Sassari, dove aveva iniziato da appena due mesi a frequentare il liceo Scientifico Spano di via Monte Grappa. Quella mattina a scuola Antonio non è mai arrivato, ma da quella mattina di un mese fa la preside Maria Paola Curreli e gli insegnanti di Antonio hanno cercato di non lasciare soli i suoi compagni, costretti ad affrontare già così giovani un trauma troppo grande.
«Stiamo cercando di fare quello che la scuola ha il compito di fare in questi casi - spiega la dirigente del liceo Scientifico - e cioè di aiutare i ragazzi ad accettare quello che è capitato. Già da prima delle vacanze di Natale - aggiunge Maria Paola Curreli - abbiamo creato tre gruppi che secondo noi avevano bisogno di sostegno e abbiamo iniziato un percorso con l’ausilio di due psicoterapeuti specializzati in tecniche per la elaborazione del lutto e del trauma, Raffaella Panzalis e Manolo Cattari». È un cammino doloroso ma che potrà servire a ricordare Antonio non per la tragedia che gli è capitata, ma per il suo sorriso. Quel sorriso che vive ancora in via Missingiagu e in ogni angolo di Ittiri in cui Antonio è stato felice.