La Nuova Sardegna

Sassari

Antonio Meloni vive nel cuore di Ittiri, il ricordo del 14enne travolto dal pullman

di Luca Fiori
Antonio Meloni vive nel cuore di Ittiri, il ricordo del 14enne travolto dal pullman

Il giorno dopo Natale il paese ha ricordato lo studente morto mentre andava a scuola. I suoi compagni dl liceo Scientifico di Sassari sono seguiti da una équipe di specialisti per superare il trauma e il lutto

28 dicembre 2017
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INVIATO A ITTIRI. Il sorriso di Antonio è ancora qui, nella curva tra in via Missingiagu e il piazzale da cui ogni mattina prendeva l’autobus per andare a scuola. Fa capolino - come un raggio di sole tra le nuvole - al centro dello striscione azzurro che gli amici hanno preparato un mese fa per dargli l’ultimo saluto nella chiesa di San Pietro in Vincoli di Ittiri e che ora è appeso a pochi passi dal luogo della tragedia, perché nessuno dimentichi quello che è capitato.

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Un mese dopo l’incidente in cui Antonio Meloni ha perso la vita a soli 14 anni, mentre correva insieme a tanti coetanei per assicurarsi un posto sul pullman per andare a scuola, quegli occhioni sorridenti e quella ventina di scatti tutt’intorno, che raccontano in un lampo la sua breve esistenza, sono come un monito per chi da questa fermata ogni mattina continua a prendere l’autobus per raggiungere gli istituti scolastici di Sassari e Alghero.

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«Da quella mattina - racconta un coetaneo di Antonio - abbiamo capito che abbiamo sempre rischiato la vita e un mese fa, il giorno in cui il nostro amico ci ha lasciati, abbiamo promesso a lui e ai nostri genitori che nessuno avrebbe mai più corso alla fermata per assicurarsi un posto in pullman». Quella promessa è stata ribadita da tutti i ragazzi il giorno dopo Natale, quando la comunità di Ittiri si è stretta, nella chiesa parrocchiale di San Pietro, attorno a Caterina e Francesco, per testimoniare che il loro piccolo Antonio e il suo sorriso spiazzante vivono sempre nel cuore di tutto il paese.

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Nella loro casa di corso Umberto i genitori del giovane studente del primo anno del liceo Scientifico Spano sono chiusi nel loro dolore. Circondati dall’amore dei familiari e degli amici più cari, che non li hanno mai lasciati soli, Francesco e Caterina stanno provando ad andare avanti. Con estrema cortesia e altrettanta fermezza respingono la richiesta di un ricordo del loro piccolo Antonio, rimandando il confronto a un momento di maggiore serenità. La mattina del 24 novembre scorso Antonio era uscito di casa sorridente come al solito e aveva raggiunto la fermata dell’autobus per recarsi a Sassari, dove aveva iniziato da appena due mesi a frequentare il liceo Scientifico Spano di via Monte Grappa. Quella mattina a scuola Antonio non è mai arrivato, ma da quella mattina di un mese fa la preside Maria Paola Curreli e gli insegnanti di Antonio hanno cercato di non lasciare soli i suoi compagni, costretti ad affrontare già così giovani un trauma troppo grande.

«Stiamo cercando di fare quello che la scuola ha il compito di fare in questi casi - spiega la dirigente del liceo Scientifico - e cioè di aiutare i ragazzi ad accettare quello che è capitato. Già da prima delle vacanze di Natale - aggiunge Maria Paola Curreli - abbiamo creato tre gruppi che secondo noi avevano bisogno di sostegno e abbiamo iniziato un percorso con l’ausilio di due psicoterapeuti specializzati in tecniche per la elaborazione del lutto e del trauma, Raffaella Panzalis e Manolo Cattari». È un cammino doloroso ma che potrà servire a ricordare Antonio non per la tragedia che gli è capitata, ma per il suo sorriso. Quel sorriso che vive ancora in via Missingiagu e in ogni angolo di Ittiri in cui Antonio è stato felice.
 

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