La Nuova Sardegna

Sassari

Il sindaco di Sorso detta i tempi: via la balena entro gennaio

di Daniela Scano
Il sindaco di Sorso detta i tempi: via la balena entro gennaio

Giuseppe Morghen: lo scheletro diventerà attrazione turistica

01 gennaio 2018
4 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Il primo che gli augura «in culo alla balena» rischia grosso. Per Giuseppe Morghen, sindaco di Sorso, il cetaceo non evoca più fortuna ma immense seccature. Per la precisione, diciassette tonnellate di guai arrivati la mattina del 15 novembre sulla spiaggia tra il quinto e il sesto pettine di Platamona.

Il primo cittadino è abituato a gestire situazioni bizzarre dall’effetto mediatico planetario, come la sposa lasciata dal fidanzato sull’altare che trascinò gli invitati a un inedito banchetto di non-nozze, quindi si destreggia con disinvoltura tra telecamere e taccuini. Il caso della balena ha conquistato la ribalta di giornali e tv nazionali e lui, da buon comunicatore, offre subito la notizia: «Entro gennaio la spostiamo». Si riferisce alla balena, spiaggiata nella battigia di Platamona e arenata da 47 giorni in una selva inestricabile di scartoffie e regolamenti europei, nazionali, regionali, provinciali, locali. Una filiera di norme e codicilli di cui l’amministratore comunale rivendica l’assoluto rispetto. E tuttavia contesta la competenza del suo Comune nella gravosa pratica dello smaltimento di quel possente carico di “rifiuti speciali” che fino a qualche mese fa erano un essere vivente che nuotava placido. Un mammifero marino nel Santuario dei cetacei.

«Un problema straordinario che stiamo affrontando serenamente – dice – anche se non spetterebbe a noi». Morghen ha riferito anche ai giornalisti di Sky di avere dovuto fare breccia in un muro di indifferenza degli altri enti. «All’inizio facevano tutti orecchie da mercante fino a quando, dopo una mia intervista, si sono accorti del problema». Il letto di morte di Moby Dick, argomenta il primo cittadino di Sorso, «è un’area demaniale, quindi non dovremmo essere noi a occuparci dello smaltimento».

Ma tant’è, Sorso si è fatto carico della procedura e ora la segue, con i tempi flemmatici della burocrazia. «Ci sono passaggi obbligatori – rivendica Morghen – come la conferenza di servizi alla quale sono stati invitati tutti gli enti. Un passo obbligatorio». Erano diciassette, sono diventati diciotto con il Parco nazionale dell’Asinara, e ci sono anche il biologo e l’archeologo che saranno chiamati al prossimo incontro subito dopo le feste. Quel passaggio sarà l’ultimo, scandisce i tempi il sindaco romangino «la soluzione è stata trovata».

La soluzione ma soprattutto i soldi necessari per realizzarla, che sono stati paracadutati sul litorale di Sorso con un finanziamento straordinario della Regione. «Giusto così – registra con soddisfazione Giuseppe Morghen, –. Non consideravo giusto dover attingere alle risorse del bilancio comunale, ai soldi dei cittadini di Sorso, per far fronte allo smaltimento.

Moby Dick sarà sezionata dagli esperti dell’Università di Padova («che sono intervenuti subito per aiutarci») quindi seppelliti in un’area («che è già stata individuata») nel territorio comunale dove si completerà il processo di decomposizione della balenottera. È allo scheletro della balena, anche dopo avere considerato la curiosità che quella carcassa saponificata ha già attirato, che a questo punto la giunta di Sorso punta con decisione. «Vorremmo ricomporlo – annuncia il sindaco – per farlo diventare un’attrazione turistica». Se questo progetto non sarà realizzabile a Sorso, per problemi di falde acquifere o di siti archeologici che la “sepoltura” potrebbe compromettere, la balena di Platamona potrebbe trovare degna collocazione all’Asinara. L’ente parco si è detto disponibile ad accoglierlo ed è questo il “piano B” per l’interramento della carcassa che adesso viene trattata alla stregua di un immenso carico di maiali affetti da peste suina. «Se la trasportassimo a mare, come si era pensato inizialmente – dice il sindaco – dovremmo spendere molto di più, centomila euro».

Molto più semplice, mettendo in pratica le procedure per lo smaltimento delle carcasse di maiali appestati, interrare la balenottera e accelerare il processo di decomposizione. «Cosa che faremo entro gennaio» ribadisce il primo cittadino. Nel frattempo, i suoi uffici sono sommersi dalle mail di autoproclamatisi esperti di smaltimento di cetacei spiaggiati. «Ci stanno suggerendo di tutto – dice divertito il sindaco –. C’è chi si offre di portare la balena al largo con due gommoni, chi suggerisce un menù a base di filetti di cetaceo, chi ci raccomanda di recuperare un preziosissimo secrezione utile per l’industria cosmetica». Moby Dick aspetta. Il tempo per lei non è mai stato un problema da viva, figurarsi da morta.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Elezioni comunali 

Ad Alghero prove in corso di campo larghissimo, ma i pentastellati frenano

Le nostre iniziative