La Nuova Sardegna

BONO. Ottimi risultati della raccolta differenziata che però non producono un abbassamento dei costi delle imposte comunali Tares sulla nettezza urbana. A lamentarsene è Confartigianato Goceano, che per voce del responsabile Roberto Nieddu si appella ai vertici della Comunità Montana e agli amministratori dei Comuni e chiede come sia possibile che a tanta virtuosità di cittadini e operatori non corrispondano i benefici di una diminuzione dei costi a loro carico. «La percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani che ha quasi raggiunto l’85 per cento, dato che risulta essere di gran lunga superiore alla media provinciale - dice il responsabile Roberto Nieddu - è certamente un risultato eccezionale che va innanzitutto attribuito ai cittadini goceanini che hanno dimostrato una particolare attenzione al tema della salvaguardia ambientale e del riciclo dei rifiuti. Ciò che non si riesce a capire – prosegue Nieddu – è invece il fatto che paradossalmente le bollette della spazzatura sono lievitate di pari passo con i dati suesposti». Un «salasso» ancora più marcato nelle cartelle delle attività artigianali e di commercio, con bollette che raggiungono i tremila euro, «costi che per le piccole attività dei nostri modesti centri diventano insostenibili se sommati ad altri onerosi ed ingiusti tributi locali come l’Imu. Dove sono finite le rassicurazioni di qualche anno fa sul fatto che migliorare la differenziazione dei rifiuti avrebbe abbassato i costi?, chiede il responsabile Confartigianato, che sottolinea come «le cartelle delle attività produttive sono state triplicate nonostante gli artigiani e commercianti differenzino quasi il 100 per cento dei rifiuti prodotti e smaltiscano i rifiuti speciali tramite ditte specializzate con ulteriore aggravio di costi».

Da qui l’appello a una revisione delle aliquote in base ai costi effettivi. (b.m.)