La Nuova Sardegna

Sassari

I lavoratori della Elleuno: «Casa Manai non si chiude»

di Emidio Muroni

Pronti alla battaglia gli operatori della Rsa di Bonorva che rischiano il posto La struttura per malati psichiatrici sarà smantellata tra pochi giorni

11 gennaio 2018
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BONORVA. La chiusura della Rsa Casa Manai, allocata al primo piano della struttura dell’ex Ospedaledi Corso Vittorio Emanuele III, pare sia arrivata ormai alla fase decisiva e i lavoratori della Cooperativa Elleuno che rischiano il posto sono pronti a dare battaglia. La notizia della cessazione delle attività presa dai vertici dell’Assl, ha completato il suo iter con la comunicazione di conclusione del percorso terapeutico riabilitativo inviata ai dirigenti della Cooperativa Elleuno che, da circa vent’anni, gestisce la struttura e che, dal 2012, opera in regime di proroga, che sarebbe dovuta essere rinnovata il prossimo mese di marzo.

Una decisione che è stata esaminata con preoccupazione anche dall’amministrazione comunale che, lo scorso novembre, aveva convocato un incontro che si tenne nella sede dell’Azienda sanitaria locale di Sassari e al quale parteciparono il sindaco Massimo D’Agostino, il vice Aldo Salaris, il presidente della Conferenza Sanitaria della Provincia di Sassari, Gianfranco Soletta, il direttore dell'Azienda, Pintor, i responsabili del Centro di Salute Mentale, Pintore e Pittalis e i rappresentanti sindacali. L'Azienda spiegò quali fossero le cause di natura strutturale che conducevano alla chiusura della struttura e la necessità di apportare un aggiornamento di strategia terapeutica per questo tipo di pazienti.

I sindacati rivendicarono la necessità di trovare soluzioni alternative e lamentarono la negligenza dell’azienda nel porvi rimedio. In ogni caso fu ribadita la necessità assoluta della salvaguardia occupazionale. Seguirono varie riunioni a livello sindacale e fu elaborata anche una proposta operativa che tendeva a salvaguardare oltre un servizio di tale portata e importanza per i cittadini anche la conservazione del posto di lavoro per gli operatori. Lunedì scorso c’è stato un incontro fra i dirigenti della Cooperativa Elleuno, e tutte le organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl, Uil, Fsi, Nursing up) ed i vertici dell'Ats che hanno confermato la data di chiusura della Rsa psichiatrica prevista per il 15 gennaio prossimo.

I dirigenti della Elleuno da parte loro hanno dichiarato che non tutti i 21 dipendenti potranno essere ricollocati, ma alcuni saranno licenziati e gli altri assunti con una nuova forma di contratto. Una decisione arrivata all’improvviso e dichiarata inaccettabile da tutti i sindacati che hanno fatto diverse proposte per salvare tutti i posti di lavoro ed evitare accese proteste di piazza.

I dirigenti della cooperativa in seguito hanno comunque confermato ai dipendenti la loro decisione e generato fra loro una seria situazione di malessere per un licenziamento che arriverebbe dopo circa vent’anni di lavoro svolto con impegno e professionalità.

«Respingiamo con forza l’ipotesi di licenziamento – hanno affermato in coro gli operatori interessati –, nessun lavoratore deve essere sacrificato in seguito a decisioni affrettate e dettate dall’ordine di tagliare posti letto per tagliare i costi della santità. Queste operazioni lasciano sul campo lavoratori licenziati e un’utenza priva di un’adeguata assistenza sanitaria. Noi lavoratori della Rsa psichiatrica Casa Manai daremo battaglia, affiancati da tutte le sigle sindacali, attiveremo tutte le forze di lotta per difendere il nostro posto di lavoro, coinvolgeremo tutti i sindaci del territorio e consiglieri regionali, per denunciare lo stato di cose. Non basta il dramma di un territorio impoverito che continua nel desolante spopolamento – concludono – , si vuole aggiungere disoccupazione, disperazione e negare servizi sanitari essenziali».

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