La Nuova Sardegna

Sassari

Aipa, appello della Coldiretti alla Regione

Aipa, appello della Coldiretti alla Regione

L’assessorato all’Agricoltura e gli allevatori invitati a trovare una soluzione alla crisi dell’associazione

14 gennaio 2018
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SASSARI. Mentre prosegue la protesta dei lavoratori dell’Aipa, la Coldiretti lancia un appello all’assessore Regionale all’Agricoltura e all’Aia (Associazione degli allevatori) che si trovi una rapida soluzione alla vertenza avviata da alcune settimane.

I servizi offerti dall’Associazione interprovinciale allevatori di Sassari, Olbia e Tempio (Aipa) sono strumenti imprescindibili per lo sviluppo del comparto zootecnico. «È importante che il patrimonio umano e professionale, che da anni opera al servizio delle imprese, sia salvaguardato e tutelato». La Coldiretti Nord Sardegna commenta il momento di difficoltà dell’organizzazione e intensifica il dialogo con l’Aia affinché si trovino le misure più idonee volte a scongiurare il blocco delle attività sul territorio provinciale.

«Questo blocco – commenta la Coldiretti Nord Sardegna – metterebbe a repentaglio tutto il lavoro di miglioramento genetico fatto in questi anni specie nel settore ovino e nel settore bovino da carne Limousine e Charolaise. A pagarne le conseguenze sarebbero gli allevatori del Nord Sardegna in selezione che, se non si troveranno immediate soluzioni, oltre ad aver subito i danni economici legati alla scorsa annata caratterizzata da siccità, blue tongue, prezzo del latte ai minimi storici e blocco della movimentazione, soffriranno un ulteriore e grave disservizio con il salto dei controlli funzionali e dunque con la perdita di anni di selezione genetica».

Gli 11 dipendenti dell’Aia di Sassari, Olbia e Tempio ricoprono un ruolo importante a supporto delle aziende zootecniche. Nel nord Sardegna assistono 900 soci e seguono 99 allevamenti ovini da latte, 32 allevamenti bovini da latte, 190 allevamenti specializzati in Limousine e Charolaise. Il loro lavoro li porta a stare al fianco degli allevatori e a condividere con loro tutte le fatiche di questo mestiere creando una forte sintonia che spesso si traduce in un impegno maggiore di quello previsto. Da otto mesi i lavoratori sono senza stipendio e le organizzazioni sindacali denunciano ed evidenziano lo stato di disagio delle famiglie, quasi tutte monoreddito. La vertenza è quindi entrata in una fase estremamente delicata perché non solo ci sono a rischio 11 posti di lavoro, ma anche la tutela delle aziende e del sistema zootecnico della provincia.

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