La Nuova Sardegna

Sassari

Ossi, case popolari ancora da completare

Ossi, case popolari ancora da completare

Pronti solo due alloggi su otto. Rimpallo di responsabilità fra la nuova e la vecchia amministrazione

15 gennaio 2018
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OSSI. Sono ancora in alto mare le procedure per l’assegnazione a canone moderato di otto alloggi di edilizia residenziale da parte del Comune. Iniziati nel luglio 2011 sotto la giunta Lubinu i lavori dovevano essere completati entro l’agosto dell'anno successivo. Ma, a oggi, risultano ultimati solo in due stabili, ambedue situati in via Veneto. Purtroppo in tutto questo tempo, come afferma l’attuale sindaco Giovanni Serra, si sono verificati fatti e accadimenti che hanno determinato uno slittamento della consegna delle case fuori di ogni logica tecnica e amministrativa, con una sovrapposizione di problemi di varia natura non semplici da affrontare.

Tra le cause i ritardi della Regione nella erogazione degli stati d’avanzamento, l’intervento della Soprintendenza, una denuncia alla Procura della Repubblica e il conseguente blocco dei lavori.

Giovanni Serra accusa la giunta che lo ha preceduto di non essere intervenuta per superare lo stallo e di non aver dato esito alle indicazioni della Soprintendenza. «Ora i problemi con la Soprintendenza li abbiamo superati – ha dichiarato il sindaco in consiglio comunale – ma ne sono emersi degli altri». Sono ancora in itinere il progetto di completamento per gli edifici di via Litterai, via Garibaldi e via Amsicora, mentre risulta complessa la situazione per gli edifici in via Marconi e in via Serra; per quest’ultimo non si è in grado di valutare se l'immobile potrà essere completato a causa della carenza di fondi. In tutto questo bailamme emerge un’altra questione che desta preoccupazione e che è stata sollevata dal gruppo consiliare "Insieme per Ossi", che formava la giunta che ha seguito la prima parte della vicenda. "Insieme per Ossi" accusa l’attuale sindaco di non aver dato corso alla graduatoria di assegnazione degli alloggi approvata nel febbraio 2013, durante la loro gestione. «Qualora non si procedesse all'assegnazione delle case nel rispetto della suddetta graduatoria – affermano in una interrogazione – molti degli attuali beneficiari verrebbero privati di un diritto acquisito».

Serra ribatte che sono loro ad aver lasciato scadere la graduatoria, mentre avrebbero potuto prorogarla. Ora, continua, trascorsi i due anni di vigore previsti, è abbondantemente scaduta e sta agli uffici comunali competenti stabilire il da farsi nel rispetto della normativa in materia e non al sindaco.Pietro Simula

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