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Anno 2037, la Ue è crollata Un corto racconta l’incubo

Anno 2037, la Ue è crollata Un corto racconta l’incubo

BANARI. Siamo nel 2037, l’Europa è finita da vent’anni, e di essa si è persa perfino l’idea, costretta in clandestinità dal prevalere dei nazionalismi e dei regimi autoritari. Ma nascono i nuovi...

16 gennaio 2018
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BANARI. Siamo nel 2037, l’Europa è finita da vent’anni, e di essa si è persa perfino l’idea, costretta in clandestinità dal prevalere dei nazionalismi e dei regimi autoritari. Ma nascono i nuovi partigiani, che si organizzano e combattono per poter tornare ad un mondo di pace e di vicinanza fra i popoli. È l’incubo di “Europe’s downfall”, il crollo dell’Europa presentato a Banari, davanti ad un pubblico numeroso e attento.

Il corto – che partecipa alla prima edizione dello “Spinelli Prize”, il premio che punta a mettere in risalto contributi straordinari che comunichino i valori fondanti l'Unione Europea, la storia, l’azione e i vantaggi principali – è stato realizzato dai volontari impegnati nel progetto di Servizio civile “Se gioventù sapesse...” dell'Informagiovani/Eurodesk del Comune di Sassari. Mattia Uldanck, Alessia Pintus, Alessandro Scotto e Andrea Campiglio, in particolare, sono gli ideatori della sceneggiatura, delle musiche originali, e i curatori del montaggio. Il sindaco di Banari, Antonio Carboni, nell’introdurre il dibattito dopo la proiezione, ha sottolineato i valori dell’Europa, e si è detto felice che il territorio del suo Comune sia stato uno di quelli prescelti per le riprese del corto.

«Sono tempi in cui l’Europa non è popolare», ha detto il presidente del consiglio regionale, Gianfranco Ganau. «Il fatto è – ha aggiunto Luigi Berlinguer – che spesso ce l’hanno presentata come una purga, “lo vuole l’Europa”». Ma “l’Europa non cade dal cielo”, dice il nonno al nipote nel filmato, citando un famoso saggio di Altiero Spinelli.

E dentro quel concetto va costruito il senso dell’Europa, hanno detto tutti i relatori. Perché se non cade dal cielo, qualcuno dovrà provvedere a costruirla sulla terra, evidenziandone l’importanza, i valori, i vantaggi. «I 70 anni di pace ininterrotta – ha detto il sindaco di Sassari, Nicola Sanna – che il continente europeo non aveva mai conosciuto, i progressi in agricoltura, la libera circolazione». Per questo, il sindaco di Sassari si è detto orgoglioso del lavoro realizzato dai ragazzi del Servizio civile, perché in maniera efficace fa passare concetti molto importanti.

«Abbiamo voluto portare lo spettatore al pensiero dell’assenza – ha detto il regista, Mattia Uldanck – come nel caso della libertà, che non la si apprezza mai abbastanza finché non la si perde». «Perché i muri non si abbattono con le testate – ha concluso Luigi Berlinguer – ma con il pensiero, che argomenta e convince». Al dibattito, coordinato da Antonio Savigni, hanno partecipato Alessia Pintus, che ha spiegato le modalità di partecipazione al Premio Spinelli, e Antonio Manca, musicista e compositore, che ha sottolineato il valore della colonna sonora del corto.

Mario Bonu

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