La Nuova Sardegna

Sassari

Furti a Sacro Cuore, il sindaco di Sassari: «Le scuole non vanno blindate»

di Giovanni Bua
Furti a Sacro Cuore, il sindaco di Sassari: «Le scuole non vanno blindate»

Incontro tra dieci giorni nell’istituto di Monte Rosello Basso  Il dirigente: «Troveremo soluzioni positive e condivise»

17 gennaio 2018
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SASSARI. L’emergenza c’è. Ed è grave. Ma va affrontata senza “blindarsi” dentro le scuole. E coinvolgendo tutte le forze positive nelle istituzioni, negli istituti, nelle famiglie e nella società.

Torna il sereno tra l’istituto comprensivo di Monte Rosello Basso e il Comune. Con la macchina dei rapporti istituzionali che già dai primi giorni dell’anno si era rimessa in moto, fissando un incontro per venerdì 26 alla biblioteca della sede direzionale San Giovanni Bosco, dedicato alla “prevenzione e al contrasto delle continue incursioni vandaliche”.

Sette raid negli ultimi tre mesi, con danni per decine di migliaia di euro e una sensazione di diffusa insicurezza che rischia di mettere in discussione l’ottimo lavoro che l’istituto sta mettendo in campo nel delicato quartiere da anni. E proprio per preservare questo delicato equilibrio il dirigente scolastico Vittorio Sanna avrebbe preferito continuare ad affrontare la grave situazione: «Rimanendo rigorosamente dentro l’ambito delle relazioni istituzionali per evitare che le vicende della scuola diventassero strumento per fini del tutto esterni ad essa». Galeotta è stata una dura lettera inviata a sindaco, Miur e prefetto lo scorso dicembre in cui parlava di «abbandono delle istituzioni», filtrata fuori dalle maglie interne dell’amministrazione. Ma: «la ricerca costante di positività anche in mezzo alla crisi economica, alla devastazione e al terremoto sociale – spiega ora il dirigente in una nota – è la finalità che la nostra scuola, agendo in un contesto a rischio, persegue costantemente nelle sue azioni. E, pur nell’immensa difficoltà caratterizzata dalla congiuntura presente scuola e amministrazione stanno cercando di mantenere un livello di collaborazione attiva». Anche perché: «Ci sono da sottolineare – continua – tante azioni e soluzioni che scuola ed amministrazione stanno mettendo in campo per affrontare i problemi».

«Il Comune non ha dimenticato l’istituto comprensivo di Monte Rosello Basso, al quale ha destinato, dal 2014 a oggi, 1 milione e 120mila euro per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria – gli fa eco il sindaco Nicola Sanna –. Gli interventi sulle strutture sono stati calendarizzati e finanziati, attraverso fondi regionali ed europei, seguendo le indicazioni del dirigente scolastico, che ha sottolineato all’amministrazione, di volta in volta, le priorità. Numerosi incontri sono stati organizzati, in particolare negli ultimi mesi, ai quali ha preso parte l’assessore Ottavio Sanna, insieme alla dirigente e ai funzioni del settore Lavori pubblici, e l’assessora alle Politiche educative Alba Canu. E un ulteriore appuntamento è già programmato per il 26 gennaio con l’assessore Ottavio Sanna, l’assessora Alba Canu, l’assessora ai Servizi tecnologici Amalia Cherchi e l’assessore al Bilancio Simone Campus. L’impegno da parte dell’amministrazione è stato, e intende continuare a essere, costante».

«I vandali sono un nemico comune – spiega il primo cittadino – che dobbiamo cercare di combattere, senza blindare le nostre scuole. Abbiamo già comunicato tempo fa che la giunta comunale ha dato indicazioni alla struttura di appaltare il servizio di videosorveglianza e antitrusione delle scuole cittadine a soggetti qualificati, esterni all’amministrazione. L’investimento in un servizio che lavori da remoto, permetterebbe, infatti, al Comune di ottimizzare le risorse con il pagamento di un canone annuo onnicomprensivo dell’investimento in apparati e della loro costante manutenzione. Riguardo alla sicurezza, continuiamo a garantire servizi di pattugliamento della Polizia Municipale, in accordo con le altre forze dell’ordine. Ma chiediamo anche aiuto ai cittadini e alle cittadine, perché segnalino movimenti sospetti intorno alle scuole. C’è bisogno di una mobilitazione civile».



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