La Nuova Sardegna

Sassari

In fiamme l’auto di un edicolante torna la paura degli incendiari

di Gavino Masia
In fiamme l’auto di un edicolante torna la paura degli incendiari

Dal 2010 a oggi sono 99 i veicoli presi di mira dagli attentatori che non sono mai stati individuati Il sindaco Wheeler: «Presto le telecamere». Carta (AP): «Di quel finanziamento non si parla più»

17 gennaio 2018
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PORTO TORRES. Un incendio di origine dolosa ha distrutto alle 3,40 di ieri una Lancia Y parcheggiata in via Pertini - nel quartiere residenziale della C1/2 - e solo l’intervento tempestivo dei vigili del fuoco ha evitato che il fuoco coinvolgesse altre auto. La parte anteriore della Ypsilon è stata completamente bruciata, tanto da compromettere anche il resto della carrozzeria. Ad accorgersi delle fiamme che avvolgevano l’auto sono stati dei vicini di casa del proprietario, un giovane edicolante, che sono riusciti a dare l’allarme.

Sono dunque ripresi, purtroppo, anche nel nuovo anno gli attentati incendiari ai danni delle auto dei cittadini. Quello appena registrato è l’ennesimo assalto degli incendiari che dal 2010 a oggi hanno distrutto complessivamente 99 auto. Una escalation negativa che va avanti con preoccupante regolarità e che comincia a fare paura.

L’ultimo attentato si è materializzato proprio sotto l’abitazione del proprietario, generando una situazione di rischio anche per le persone. Nel primo semestre del 2017 gli attentati incendiari commessi dai malviventi che utilizzano la diavolina erano già cinque e in alcuni casi erano stati sventati all’ultimo momento perché pattuglie dei carabinieri in giro di ispezione avevano evitato il peggio.

L’elemento comune è che gli atti dolosi sono stati compiuti in piena notte, per il resto gli incendiari hanno agito in diversi punti del territorio comunale.

Purtroppo mancano i i controlli elettronici tanto auspicati dai cittadini e dai consiglieri comunali, nonostante il Comune sia entrato da tempo nella graduatoria dei progetti regionali “Reti per la sicurezza del cittadino e del territorio” con un finanziamento di circa 120mila euro. «Quel finanziamento per l’installazione delle telecamere è già nella disponibilità del Comune – dice il sindaco Sean Wheeler – e le procedure sono avviate: sono state fatte riunioni tecniche, anche con le forze dell’ordine in modo da condividere e individuare le postazioni più adatte». Il progetto, aggiunge il sindaco, è in itinere e la conclusione potrebbe anche avvenire prima del previsto: «Proprio in questi giorni il nostro ente sta infatti valutando se aderire a una convenzione Consip per la fornitura di sistemi di videosorveglianza e servizi connessi, evitando così una ben più lunga procedura di gara d’appalto». Per il consigliere di Autonomia Popolare, Alessandro Carta, si tratta di un problema ormai cronico che affligge la comunità: «Un problema che evidenzia uno stato di crisi sociale al quale Porto Torres non si deve rassegnare ne tanto meno abituare. Viene da chiedersi il perché non si sente più parlare del finanziamento relativo ai sistemi di videosorveglianza annunciato due anni fa dall’amministrazione comunale, sistema poco efficace per risollevare gli animi di una città smarrita ma che sarà utile a ripristinare un minimo di serenità tra i cittadini».

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