La Nuova Sardegna

Sassari

Un esercito non paga la tassa rifiuti

di Vincenzo Garofalo
Un esercito non paga la tassa rifiuti

Più di 1300 nuclei familiari negli ultimi 5 anni non hanno corrisposto niente per la Tari: alle casse manca un milione di euro

22 gennaio 2018
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SASSARI. A Sassari ci sono mille e trecentonove nuclei famigliari fantasma per la tariffa rifiuti. Cittadini che negli ultimi cinque anni non hanno pagato un centesimo di Tari per un totale di quasi 1 milione di euro. Soldi che non sono entrati nelle casse del Comune e che ora il settore Tributi di Palazzo Ducale prova a recuperare. Dopo avere incrociato le stringhe delle banche dati dei residenti con quelle della banca dati delle utenze domestiche Tari, gli uffici hanno scovato gli utenti finora sconosciuti.

Sulla base di questi primi riscontri sono stati emessi e inviati tremila e seicentotrenta avvisi di accertamento per recuperare la tariffa rifiuti potenzialmente evasa. I sassaresi che si sono visti arrivare a casa l’avviso, hanno sessanta giorni di tempo per fornire spiegazioni al settore Tributi, e chiarire quindi la propria posizione. Chi risulterà come evasore, potrà pagare il suo debito ridotto di un terzo, se ammette il mancato versamento e salda entro il tempo prescritto. Chi non risponderà all’avviso o non regolarizzerà la sua posizione, resterà iscritto nella lista nera del Comune, che metterà in moto la macchina delle riscossioni.

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«La Tari è una tariffa con cui copriamo l’intero costo del servizio di raccolta dei rifiuti. Se qualcuno non paga il dovuto, a rimetterci sono i cittadini che pagano regolarmente, sui quali si spalma l’intera spesa sostenuta per il servizio. Per questo l’amministrazione ha deciso di andare fino in fondo per recuperare le somme evase», spiega l’assessore al Bilancio, Simone Campus. Per mettere in piedi una macchina di indagine, verifica e recupero della Tari e delle altre imposte locali non riscosse, Palazzo Ducale ha creato una task force, assumendo addirittura quattro professionisti con contratto a tempo determinato, che entreranno in servizio entro fine mese per stanare gli evasori. Ogni anno il servizio di raccolta rifiuti costa al Comune circa 24 milioni di euro. Una voce di bilancio che dovrebbe essere interamente coperta dai versamenti Tari dei cittadini, ma che ogni anno riserva amare sorprese a Palazzo Ducale. All’incasso manca puntualmente una cifra che si aggira intorno ai 4 milioni di euro. «Per far fronte a questi mancati introiti siamo costretti a prevedere somme considerevoli in accantonamento, e non sempre alla fine si riesce a recuperare la tariffa evasa», continua l’assessore Campus. Se prima evadere le tasse locali era un esercizio esclusivo dei sedicenti furbi, negli ultimi anni molti dei cittadini che non pagano imposte locali come la Tari lo fanno perché non hanno la possibilità di pagarla. «La crisi economica degli ultimi tempi ha fatto lievitare la percentuale di famiglie che non pagano proprio perché non ne hanno la possibilità», spiega Campus, «e purtroppo è una realtà di cui dobbiamo tenere conto». Su quei crediti il Comune ci mette quasi una pietra sopra perché recuperarli sarà davvero un’impresa impossibile.
 

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