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«Chi ha colpito conosceva molto bene la struttura»

«Chi ha colpito conosceva molto bene la struttura»

SORSO. Il giorno dopo il rogo, nel piazzale dell’ecocentro c’è una ruspa che fa avanti e indietro per spargere terriccio e un uomo in disparte che fissa 400mila euro di rottami ancora caldi. Si...

26 gennaio 2018
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SORSO. Il giorno dopo il rogo, nel piazzale dell’ecocentro c’è una ruspa che fa avanti e indietro per spargere terriccio e un uomo in disparte che fissa 400mila euro di rottami ancora caldi. Si chiama Bruno Baire, è il presidente della coop Sceas e cerca risposte su un incubo che lo ha risvegliato nel cuore della notte.

«È un fatto molto brutto – dice –. Abbiamo qualche dubbio ma nessuna idea precisa di chi possa avere tanta cattiveria. Una cosa è certa: è qualcuno che conosce bene l’ecocentro».

In casa Sceas non si spiegano il gesto. La ditta infatti paga gli stipendi rispettando i tempi e col Comune i rapporti sono molto buoni. «Non abbiamo mai avuto uno screzio e nessun problema con i sindacati – spiega Andrea Mundula, il geometra che coordina la struttura –. I nostri operai fanno un ottimo lavoro sul territorio e l’utenza si fida di loro».

Ieri mattina all’ecocentro di Sorso sono arrivati i tecnici informatici della coop per passare al vaglio il sistema di videosorveglianza: la speranza è trovare qualche risposta.

«Non abbiamo avuto problemi con nessuno – riprende il presidente Baire – e ci ritroviamo con 400mila euro di danni. Soltanto l’ultimo compattatore ci è costato 160mila euro».

La notte del rogo all’ecocentro c’erano anche il sindaco, Giuseppe Morghen, il consigliere delegato alle Politiche ambientali, Agostino Delogu, il presidente del consiglio comunale, Mauro Vacca, e l’assessore allo Sport e alla Polizia locale, Fabio Idini.

«È stata un’azione ignobile e vergognosa – commenta il primo cittadino – anche se è la prima volta che capita una cosa del genere. Infatti durante gli ultimi quindici anni c’è stato soltanto un caso di furto di gasolio». (s.sant.)



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